Il Capodanno non ha fermato la congerie politica che ha vissuto la sua fase più acuta proprio in questo particolare momento. Mastella ha chiuso l’anno col botto. Il rimpasto delle deleghe o la certosina operazione di chirurgia di Mastella ha evitato il verificarsi di parossismi pericolosi per la tenuta della giunta e restituito serenità ad un quadro assai turbolento. Il sindaco riempie due tasselli di grande e delicata importanza: Barone imposto all’Asi e appunto le deleghe redistribuite che non scontenano proprio nessuno. Ambrosone, seppur riodimensionato, ha in dote le Politiche Sociali. Certo, perde il suo feudo al Commercio ma la sua essenza di mastelliano di ferro, probabilmente, lo ha messo al riparo da una clamorosa epurazione e Mastella ha dimostrato di essere capace di operare in tal senso.
Picucci appare, in questo momento, l’assessore di riferimento. lo è per il sindaco e per il gruppo dei Moderati che lo ha fortemente caldeggiato e che ora si aspetta maggiore cooperazione dalla sua ascesa. Il sindaco àncora la parte più turbolenta della sua maggioranza proprio a Picucci e politicamente evita lo scivolamento di qualche consigliere verso derive leghiste. E Picucci appare consapevole di questa grande responsabilità.
In provincia intanto approda, seppure per due mesi, Nicola Boccalone.
Il supermenager di D’Alessandro farà da giuscontabile e c’è chi sussurra che questa sia solo l’anticamera per ruoli di maggiore consistenza. Segreteria generale? Lo spoil system “dimariano” è in atto anche se dalla Rocca, per ora, non si segnalano manovre in tale direzione.
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