breaking news

Benevento| Capolavoro mastelliano

Benevento| Capolavoro mastelliano

29 Dicembre 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Capolavoro mastelliano
Politica
0

Clemente Mastella chiude il cerchio ed esce dal possibile cono d’ombra della crisi di giunta con il suo amico e sodale Luigi Ambrosone. Se amministrativamente il Ceppalonico è claudicante dal punto di vista politico ha ulteriormente dimostrato di essere ancora e pienamente  “compos sui” risolvendo con maestria e buon senso una situazione che non era semplice da gestire. In primis archivia la grana Ambrosone che rappresentava il perno di questo rimpasto. Compresso tra il suo personale rapporto umano e l’esigenza di limitare “l’esuberanza” del suo fedelissimo, l’escamotage delle Politiche Sociali è risultato il modo migliore per neutralizzare Ambrosone senza delegittimarlo e magari sottrarlo ad uno stress diventato ormai insostenibile anche nei rapporti con gli esercenti. D’altra parte un segnale in questo senso, lo si ricorderà, fu la presenza del sindaco e non già dell’assessore al meeting alla Camera di Commercio con Alviggi e compagnia. I rapporti con la maggioranza. Mastella ha compreso che Ambrosone rischiava di mandare in corto circuito le relazioni con alcuni settori della maggioranza che in questo momento ha tutto l’interesse a tenere sotto controllo. Il riferimento è ai Moderati di Franzese, Puzio, Angela Russo e in più Annalisa Tomaciello che escono soddisfatti da questa contingenza. Ottengono il depotenziamento e la parziale uscita di scena di Ambrosone; in cambio Mastella li “costringe” alla fedeltà nei suoi confronti e indirettamente premia Domenico Franzese che vince la sua schermaglia con l’ex assessore di via Traiano. Il sindaco serra i ranghi, riannoda le fila della sua maggioranza, si cautela dalla ormai certa uscita di Vizzi Sguera, si appresta a incassare l’ingresso di Marcellino Aversano che potrebbe avere un posto per le provinciali quando verranno. E ferma la sempre possibile emorragia di consiglieri verso un possibile orizzonte leghista a Palazzo Mosti. Promuove Oberdan Picucci, il cui bagaglio perde la sola voce Cultura Unesco che va alla Del Prete ma conserva tutto il resto e incassa in più il commercio, con buona pace proprio dei Moderati che in mancanza di un proprio interprete hanno lo stesso un elemento di riferimento in giunta. Mastella sa che Picucci non ha la “ubris” di Ambrosone e probabilmente avrà anche minori remore ad esercitare il suo imperio se sarà necessario venire a capo di eventuali problemi con quello che è ora il suo assessore di riferimento. Per Picucci un’occasione ma anche maggiori responsabilità amministrative ma più ancora politiche. Insomma, Mastella fa un vero capolavoro tattico e si lancia verso le prossime avventure, a partire dalle provinciali, primo vero appuntamento di un 2019 che prevede le Europee e il suo canto del cigno: la candidatura alle regionali. Ma questa è un’altra storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *