Mastella rompe gli indugi e sulla questione dell’ormai palese ed evidente scontro tra l’assessore Ambrosone e il consigliere Franzese decide di uscire allo scoperto. Lo fa Mastella con un alto grado di diplomazia evitando di irrompere nella vicenda con il peso della sua indubbia personalità, cercando invece il ragionamento e la constatazione dei fatti più che la fermezza dei toni. Il sindaco ha però detto di non avere affatto gradito l’escalation delle invettive ritenendo lo scontro “non certo edificante e inutile” ed essendo fiducioso che alla fine “prevalga il buonsenso”. Mastella ribadisce un assioma. “In riferimento ai dehor, la sentenza richiamata della Corte Costituzionale è inesatta e non riguarda il caso della presenza dei dehor nelle zone a forte impatto monumentale, storico e artistico. A Santa Sofia e nella Buffer Zone, il parere della Soprintendenza è obbligatorio. Si tenga, altresì, conto che il parere per Benevento è obbligatorio perché così dispongono, peraltro, sia il Puc che il Ruec vigenti”. Il sindaco veste i panni di Salomone. “Lavorino le commissioni anche perché questa è materia primaria della commissione Urbanistica e non delle Attività produttive, pur se mi sembra giusto affiancarle anche questa”. Tuttavia ammonisce erga omnes al rispetto delle regole e de i regolamenti. “Chi è titolare di esercizio commerciale nella Buffer Zone non perde la propria titolarità e la propria licenza ma, affacciandosi su una zona di pregio, dal valore patrimoniale immenso e mondiale (Unesco), ha il dovere di attenersi ad alcune prescrizioni che sono fondamentali ed essenziali. Anzi, è opportuno che gli organi comunali facciano rispettare quest’obbligo essendosi già espressa la Soprintendenza, altrimenti se ne assumono la responsabilità di natura giuridica e di natura penale. Quanto a me, nella querelle imbastita in questi giorni, ripeto, per nulla esaltante, non vorrei finire nelle mani della Giustizia che, al riguardo, sui dehor in particolare credo sia giustamente interessata e potrebbe giustamente intervenire”. Mastella non fa sconti e mette in guardia tutti, anche Ambrosone il più mastelliano di tutti.