Il gazebo della Lega a Benevento. Per Luca Ricciardi, il coordinatore provinciale, è un po il battesimo del fuoco alla guida del partito. Ricciardi assai ermetico per quanto attiene alle cose di casa nostra, molto incline, invece, a disquisire di temi “alti”, di quelli di cui si pasce la Lega: sovranità nazionale, guerra senza quartiere a tecnocrati e burocrati o colletti bianchi di una Europa di banche e alta finanza molto diversa da quella ipotizzata dai padri fondatori. Ma di Mastella e di attuazione di una qualche strategia che abbia a che fare con il particulare sannita Ricciardi preferisce non parlare anche se è prevedibile che questi temi affollino la sua personale agenda politica. La Lega sarebbe nel centrodestra ma non a Roma e questo rende molto delicata la trama da tessere. Nel frattempo a Benevento il partito di Salvini è già entrato nel Consiglio comunale attraverso Pina Pedà alla quale il Carroccio sta facendo “gli esami del sangue”, per un ingresso pieno e definitivo che però è già nei fatti, ma in nessun caso, sino ad ora, il Carroccio in salsa sannita si è espresso in termini di apertura verso Mastella. Tornando alla Pedà sarebbe proprio la reggina quella sulla quale si concentrerebbero i sospetti d’essere stata tra coloro che non hanno votato Di Maria alle Provinciali. Lei smentisce categoricamente d’essere l’ottavo consigliere ma sta di fatto che Mastella ha più volte indicato proprio in un consigliere ormai estraneo alla maggioranza l’untore della situazione. Il sindaco non fa nomi ma invita a guardare bene tra le pieghe a meno che non abbia individuato in altre direzioni gli autori della lesa maestà.
