La vittoria alle provinciali del candidato presidente Antonio Di Maria, sostenuto in primis da Forza Italia, dai partiti nonchè dai movimenti civici, tra cui Progetto Sannio, che si riconoscono idealmente nel patrimonio culturale del centro-destra, segna l’avvio di una nuova stagione politica e soprattutto, dopo la conquista nel 2016 del Comune di Benevento, un viatico fondamentale in vista delle elezioni regionali del 2020. “Mi sono complimentato con Antonio Di Maria negli istanti successivi alla proclamazione del risultato, che abbiamo atteso con trepidazione alla Rocca dei Rettori. Sono e siamo tutti felici per questa prova di intelligenza e di gratificazione che i tanti amministratori recatasi al voto hanno manifestato nei confronti del neo presidente. A lui il merito di questo traguardo, a noi spetta invece stare un passo indietro e accompagnarlo nei prossimi mesi nel governo di ente, che come più volte ho avuto modo di rimarcare, deve urgentemente tornare a svolgere quel fondamentale ruolo sancito dalla nostra Costituzione. Però, mi sia consentito, da dirigente di partito, sottolineare a valle il lavoro di trasparente diplomazia che abbiamo portato avanti in queste settimane per irrobustire e consolidare un consenso già strutturato. Sono soddisfatto del lavoro relazionale che il coordinamento provinciale ha saputo mettere in campo per sollecitare la partecipazione al voto e per far convergere tanti amici amministratori nel progetto politico incarnato da Antonio Di Maria”.
Con questa premessa il commissario provinciale di Forza Italia, Domenico Mauro, ha commentato all’indomani delle recenti elezioni provinciali il ritorno sullo scranno più alto della Rocca dei Rettori di un presidente di centro-destra, dopo la lunga stagione di tre presidenti del Partito Democratico.
“Un doppio dato, a valle di questo appuntamento elettorale, sul quale è giusto avviare una riflessione scevra da pregiudizi di parte è, a mio avviso, da un lato, l’assurda abdicazione da parte del Movimento 5 Stelle che nonostante una massiccia rappresentanza parlamentare ha dimostrato la sua incapacità a essere classe dirigente del territorio. Questa clamorosa ritirata deve spingere tutti a comprendere le motivazioni alla base del voto popolare del 4 marzo, a riallacciare il dialogo con i cittadini, partendo da una severa ma necessaria auto-critica dell’operato dei partiti. Dall’altro, un recupero di credibilità dei partiti solo quando questi mettono in campo decisioni condivise, partecipate, non calate dall’altro, frutto di una concertazione con i territori.
Questa impostazione e questo spirito – ha concluso il commissario provinciale di Forza Italia, Domenico Mauro – devono essere per Forza Italia, che si avvia a celebrare la sua più importante stagione congressuale degli ultimi anni, le direttrici maestre per ritornare a recitare un ruolo proposito e motrice. L’elettorato moderato italiano, dopo l’illusione rivoluzionaria di marzo, sta esaurendo la pazienza nei confronti di un’alleanza di governo che non porterà a nulla di buono per il Paese. Ma, non serve aspettare per raccogliere i cocci del disastro, ritengo che sia opportuno costruire un progetto di alternativa di governo serio, maturo, responsabile e non conflittuale.
Se sapremo cogliere e accettare questa sfida anche l’orizzonte delle prossime europee e regionali diventa più roseo”.