“In commissione Attività Produttive abbiamo esaminato le istanze dei commercianti in merito ai dehors e le risposte che ad essi ha fornito la Soprintendenza sono state praticamente sempre le medesime e cioè che, a loro parere, tutti i dehors dovrebbero essere smontati. Una soluzione distruttiva rispetto alla quale chiediamo di cambiare verso”. Così il presidente della commissione consiliare Mimmo Franzese che poi afferma: “Sostenere che vi sono dehors fuori legge inoltre è una vera e propria calunnia nei confronti degli esercenti delle attività commerciali. Bisogna innanzitutto distinguere fra chi ha presentato una richiesta incompleta o addirittura non l’ha proprio presentata e invece i tanti proprietari di bar, ristoranti e locali che onestamente, con tanti sacrifici in un periodo di crisi hanno investito risorse economiche importanti e hanno regolarmente presentato istanze di autorizzazione. Questi non possono assolutamente essere etichettati come fuori legge! Allora bisogna semplicemente dire la verità. Imprenditori locali hanno investito migliaia di euro per acquistare, realizzare, installare secondo normativa vigente dell’epoca strutture che gli consentono di lavorare nei mesi dell’anno più freddi o soggetti a precipitazioni, da novembre fino ad aprile. Cosa dovrebbero fare adesso queste attività commerciali secondo chi vorrebbe imporre la rimozione dei dehors?
Secondo la Soprintendenza tutti i dehors dovrebbero essere smontati e sostituiti soltanto da tavoli e sedie. Bisogna infatti fare una netta distinzione fra i dehors, strutture chiuse amovibili, e l’occupazione del suolo pubblico con tavoli, sedie ed ombrelloni.
La commissione Attività Produttive consegnerà al Sindaco una relazione che sarà unanime, sia dei consiglieri di maggioranza che di quelli di opposizione, per richiedere ed individuare una soluzione meno distruttiva di questa prospettata.
Sappiamo che anche il primo cittadino condivide questa nostra posizione e si impegnerà in tal senso. Auspichiamo allora che la Soprintendenza possa giungere a miti consigli, ascoltandoci, e seguire l’esempio di quanto già avviene in tante Città d’arte in Italia dove sono state trovate soluzioni che rappresentano un giusto equilibrio fra le diverse esigenze. Anche Benevento ha i suoi diritti!
Ancora una volta – conclude Franzese – dobbiamo purtroppo registrare la totale assenza dell’assessore Ambrosone su un tema così sentito dall’economia locale, il quale nonostante gli abbia sottoposto questa problematica a più riprese sin dai primi giorni di insediamento dell’Amministrazione non ha mostrato sensibilità amministrativa e politica al riguardo”