Ricci con Renzi e Del Vecchio con Zingaretti. Comincia a prendere forma il posizionarsi dei maggiori esponenti del PD sannita. Raffaele Del Vecchio fu a Roma qualche settimana fa a diretto rapporto col presidente della Regione Lazio: l’ambizione è quella di creare un’area spiccatamente di sinistra all’interno del PD sannita che si presume stia per vivere momenti di palingenesi o quanto meno il riavviarsi di un dibattito interno che manca da tempo o che forse non c’è mai stato. Un confronto che sembra ineludibile e che non può attendere il momento del congresso ma di cui ci sarà bisogno da subito. Dal giorno dopo l’esito elettorale provinciale, a prescindere da come evolverà il confronto fra Di Maria e Damiano. Un’urgenza ribadita Ieri Claudio Ricci lo ha detto a chiare lettere nella lunga intervista al nostro telegiornale e lo hanno annunciato anche parecchi sindaci, anche quelli dell’Ato, che pongono il problema della chiarezza e del che fare all’interno di un partito che che sembra immobile, quasi ostaggio della nomenklatura decariana. Ricci e il suo j’accuse. Il partito incassa ma non replica. Bocche cucite e pancia a terra per sostenere Damiano. Ci sarà tempo e modo di contestare l’assunto di Ricci. Ricci che non ama Damiano, assolutamente ricambiato, ma lo voterà e non è un fatto scontato. Il dato di novità, tuttavia, sta tutto nella verve che Franco Damiano sta infondendo nella sua campagna elettorale. Le chances sono limitate ma il sindaco di Montesarchio non si limiterà a contenere la probabile sconfitta; rumors democratici fanno ritenere che “molte cose stiano cambiando” e che non è granitica la posizione di molti amministratori, dati per certi con Di Maria. Il cui entourage si ritiene però ancora in gran vantaggio ma senza eccessi. Saranno quindi sei giorni intensi ma forse pochi per far pensare ad un ribaltamento delle posizioni.