Il presidente della Provincia Ricci al passo d’addio. Una conferenza stampa col suo stigma e nella quale ha fatto la disamina dei suoi risultati che rivendica con fermezza. Rifiuti, alluvione, cultura, Ricci ha governato l’assoluta emergenza con 40 milioni in meno di erogazione pubblica e la quasi totale assenza del suo partito, il PD. E proprio sul PD Ricci è stato categorico. “Ho governato senza che il partito abbia fatto la sua parte nel sostenere il nostro sforzo. Non sono responsabile della condotta del partito ma potete stare certi che con le provinciali, per le quali voterò Damiano, si chiuderà una stagione e se ne aprirà un’altra fatta di chiarezza e di riflessione approfondita”. Ricci è come sempre stentoreo. “Il partito si è isolato in questi ultimi due anni e la probabile sconfitta del 31 è figlia di errori a catena da parte del mio partito. Ora è il momento di stringersi ma dal 2 novembre partirà il redde rationem”. Ricci manda a Corso Garibaldi messaggi chiari: per la provincia parlano i fatti e la condotta amministrativa in un periodo irto di difficoltà. Poi Ricci annuncia l’adesione a Renzi.