Il giorno dopo la presentazione delle liste per le elezioni provinciali l’assenza di consiglieri comunali del Pd di Avellino suona come un campanello d’allarme sulla già “zoppicante” amministrazione di Palazzo di Città. Una firma virtuale a quella sfiducia che il capogruppo Enza Ambrosone, lei stessa consigliere provinciale uscente del Partito Democratico insieme a Gianluca Festa, e gli altri rappresentati dei dem in assise, non hanno mai messo in discussione, procastinandola, però, al raggiungimento di tre necessari traguardi: l’approvazione del consuntivo 2017, l’avvio, finalmente, del piano di zona sociale con la ratifica dell’azienda consortile speciale, e la certificazione di quei fondi legati al piano integrato città sostenibili. Oltre all’espletamento del voto per Palazzo Caracciolo.
Il primo punto è prossimo. Lo schema di bilancio varato dal commissario ad acta Mario Tommasino ha ottenuto il parere favorevole dei revisori dei conti che suggeriscono di regolamentare l’accantonamento dei fondi. Mentre ieri dalla Prefettura è arrivata la diffida ad approvare il documento contabile entro 20 giorni. Dunque, prima data utile per andare in consiglio sarà il 2 novembre. Una data piuttosto emblematica che, specie se concluse le altre due questioni, potrebbe davvero segnare una svolta nella fine anticipata della consiliatura.
