Altri due passaggi, importanti, e poi per Claudio Ricci il 31 ottobre suonerà la campanella e uscirà dalla Rocca dei Rettori. Il suo quadriennio passerà alla storia come quello più complesso nei 157 anni di vita dell’istituzione, quello della smobilitazione e dei 120 tagli del personale; ma anche quello della riabilitazione dopo il referendum del 4 dicembre ma gestito da una legislazione assolutamente inadeguata. Quello dei disastri dell’alluvione e quello dell’eterna precarietà della rete infrastrutturale.
Ricci ha amministrato la Rocca senza soldi e questo glielo hanno testimoniato e riconosciuto i sindaci che erano presenti ieri alla Rocca, quelli della sua parte e quelli di Mastella o giù di li. E per quanto istrionico e completamente fuori da ogni clichet o aplomb istituzionale il presidente uscente la sua parte l’ha fatta fino in fondo. Con ma molto spesso senza il suo partito alle spalle, vedi la faccenda dei comuni morosi, molti amministrati prooprio dal PD. E Ricci non lo manda a dire.
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