In merito alla sentenza emessa dalla Corte di Cassazione il 27 settembre 2018, con la quale è stato dichiarato improcedibile il ricorso il ricorso presentato dalla curatela del fallimento “AMTS Spa”, i capigruppo di maggioranza Molly Chiusolo, Giovanni Quarantiello, Vincenzo Sguera (per delega di Antonio Capuano), Giovanni Zanone e Antonio
Puzio evidenziano quanto segue in risposta alle polemiche sollevate dai consiglieri di opposizione. E’ bene e opportuno ricordare che l’Amministrazione Mastella ha affidato la gestione del trasporto pubblico locale (TPL) e dei parcheggi alla società Trotta Bus dopo che la società AMTS era stata dichiarata fallita dal tribunale di Benevento.
Vero è che successivamente la Corte d’Appello di Napoli aveva annullato il suddetto provvedimento, revocando la dichiarazione di fallimento, ma la curatela ha ritenuto opportuno proporre ricorso per Cassazione avverso la decisione di secondo grado.
Pertanto l’Amministrazione, in attesa della definizione dell’iter giudiziario, ha ritenuto necessario intervenire con una decisione che garantisse da un lato il servizio in questione aicittadini e dall’altra i livelli occupazionali di ben 90 dipendenti.
Conseguentemente risultano del tutto incomprensibili le critiche che vengono mosse da soggetti avvezzi a mistificare la realtà nel misero tentativo di nascondere le proprie responsabilità, atteso che i servizi sono stati tutti puntualmente espletati e in tal modo sono state scongiurate la temuta paralisi del trasporto pubblico cittadino e le difficoltà economiche in cui sarebbero incorse le famiglie dei 90 dipendenti dell’Amts. Si ricorda, infine, che in ogni caso è iniziata la procedura, da parte della Regione Campania, della gara europea che affiderà la gestione della mobilità per le province di Benevento e Avellino.
In conclusione riteniamo che non si possa che apprezzare la scelta operata dall’Amministrazione Mastella e che eventuali critiche vanno rivolte sicuramente a chi ha portato l’Amts in una situazione di deficit finanziario tale da indurla a richiedere un concordato preventivo e,a tutto voler concedere, nei confronti di chi ha emesso una sentenza a loro giudizio errata.