“Il tavolo del Mise di ieri ha prodotto effetti positivi per industria italiana autobus ma la partita è ancora aperta. È stata tamponata l’emorragia, adesso dobbiamo intervenire. Nei giorni scorsi c’è stato il tentativo di far ricadere il disastro targato IIA e PD sull’attuale Governo al punto da bollare gli sforzi del M5S come puri spot pubblicitari”. Il deputato irpino pentastellato, Generoso Maraia, torna sulla vicenda dopo il doppio tavolo romano al Ministero dello Sviluppo Economico e al cda della società.
“Eppure questi spot e il duro lavoro nelle Istituzioni – continua Maraia – hanno portato dei risultati concreti:
l’azienda non ha dichiarato fallimento, gli stipendi dei circa 500 operai sono stati garantiti e verranno pagati;
Invitalia ha formalizzato ufficialmente la sua disponibilità ad entrare nel nuovo assetto societario; il Governo, in accordo con le parti sociali, si è dato due mesi di tempo per individuare un partner privato o l’ulteriore socio per rilanciare la produzione. Stiamo cercando di dare un futuro vero all’azienda. Per farlo ci vogliono grandi capitali ed enormi competenze, ma abbiamo poco tempo. A tutti noi piacerebbe poter risolvere tutto e subito, ma la questione che abbiamo ereditato dal governo Renzi è davvero complessa. In 4 anni nessuno ha mai mostrato agli operai e alle famiglie la reale situazione di IIa.
Questo Governo ha il merito di aver aperto gli occhi a tutti, ha la volontà di superare la politica dell’assistenzialismo per ritornare alla reale produzione di autobus. Con questo Governo c’è stato un cambio di rotta netto rispetto al precedente, una chiara volontà di trovare partner capaci di produrre sfruttando al meglio i finanziamenti pubblici. Risulta emblematico che proprio in questo momento si iniziasse a parlare di fallimento, un ricatto ad avviso di molti volto ad ostacolare la nuova politica di questo Governo.
In questo momento difficile chiediamo a tutti di non ostacolare l’operato dell’Esecutivo di il quale agisce nell’interesse di 500 famiglie. Riteniamo che l’ex Irisbus e l’ex BredaMenarini abbiano un’interesse strategico nazionale, per questo lavoreremo con il Governo, gli altri parlamentari, l’attuale società, le parti sociali e gli operai alla risoluzione di questa annosa vertenza”.
Per oggi tiriamo un respiro di sollievo. Da domani si riparte.