E’ sempre più caotico il clima politico ad Avellino dove ieri pomeriggio è ripreso il dibattito sulle linee programmatiche esposte dal sindaco Ciampi. Caotico perchè alla fine della maratona Ciampi stesso, alle corde per la questione del ricorso al Tar sui conteggi delle 700 schede del primo turno delle amministrative, prima negato e poi ammesso, ha deciso di ritirare il documento prima ancora di riferire in aula chiamando l’Assemblea ad una convergenza e la volontà di arrivare a un programma condiviso.
Ciampi sempre più in confusione. Non bastava la storia del programma copiato ora anche quella del Tar che ha mandato su tutte le furie gli ex alleati che si sganciano uno ad uno e, senza mezzi termini, fanno sapere che l’appoggio all’attuale sindaco in fase di ballottaggio è stato un errore colossale. La situazione è davvero confusa. Ciampi, a quanto pare, ora può solo contare sull’appoggio dei suoi cinque consiglieri pentastellati. E allora quale è la strategia grillina? Indurre l’Assemblea alla sfiducia per poi esibire alla città una patente di vittima sacrificale? Potrebbe essere una ipotesi fermo restando che ex amici e oppositori chiedono chiarezza al sindaco, che venga in aula e chieda in modo solare l’accordo per la governabilità
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