Mastella all’arrembaggio. Il sindaco di Benevento esce dall’angolo nel quale lo ha costretto un terribile mese di agosto e un non rassicurante inizio settembre e fa appello a tutta la sua arciriconosciuta capacità di homo politicus per tirar fuori se stesso e la sua Amministrazione dal cono d’ombra nel quale oggettivamente è posto. Scuole dissestate, infrastrutture chiuse, bando periferie negato al sindaco non si può dire che meni per il verso giusto. Gli occorre qualche circostanza favorevole in grado di rilanciarlo, di restituirgli smalto. Un’ apertura di De Luca sostanziale sulla sanità, tanto per fare un esempio, potrebbe fare al caso suo, trasformarlo nel salvatore della patria benchè non si gli possa negare di averci visto giusto. Nel frattempo va all’assalto dei suoi oppositori politici o sedicenti tali, PD e Cinque Stelle che d’altra parte non è che si agitino troppo nei suoi confronti.
Addirittura sul bando periferie Clemente trova un sostegno sia pure indiretto dal gran nimico De Caro, nimico forse fino ad un certo punto. Umberto tuona contro il Governo del cambiamento: “cancellare il Piano Periferie è una vergogna”, dice il Capataz del PD mentre Mastella promette battaglia senza quartiere, addirittura invoca le barricate, sia pure nel solco dei limiti democratici si intende. Barricate democratiche, una genialata tutta democristiana. All’elenco si aggiunge la mensa scolastica e la sentenza del Consiglio di Stato su cui il ceppalonico glissa con nonchalance trascinando nella polemica i sindacati
La risposta della Cgil
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