Il centrosinistra si conferma diviso e il Pd, da tempo lacerato al suo interno, mostra definitivamente una spaccatura in due che neanche il primo nodo da sciogliere nel primo consiglio comunale dell’amministrazione Ciampi riesce a risanare, seppure temporaneamente. È questo il primo dato politico che emerge dall’assise celebrata a Palazzo di Città. Il nuovo presidente del consiglio è Ugo Maggio, proposto dal gruppo Davvero, che ottiene, alla terza votazione, 15 voti contro i 12 di Ettore Iacovacci. E questo è il secondo dato: Gianluca Festa, leader della lista, vince una prova muscolare non scontata e impone la sua strategia al resto dello stesso centrosinistra. Il suo merito è stato certamente quello di aver presentato una candidatura credibile e di garanzia, attraverso lo stimato urologo, e poi, non avendo trovato sponda all’interno dello schieramento di cui fa parte, averla saputa proporre agli altri gruppi. Sebbene le votazioni, come da regolamento, si sono svolte a scrutinio segreto, infatti, appare palese che su Maggio, Festa sia riuscito a far convergere il centrodestra di Sabino Morano e “Mai Più” di Luca Cipriano. Per poi completare l’opera con i buoni uffici intrattenuti non da adesso con Adriana Percopo, Stefano Laverde, Ivo Capone e Stefano Luongo (e forse Gianluca Gaeta) se è vero che i popolari di area “demitiana”, come dichiarato da Nicola Giordano, si sono astenuti. Tra questi era assente Alberto Bilotta, ex capogruppo Udc, unica defezione di questa prima uscita del consiglio comunale.
Sconfitto, invece, il presunto asse che avrebbe visto gli stessi 5 Stelle appoggiare l’ex esponente di Scelta Civica, Iacovacci, al quale sono andate le preferenze dell’ala “decariana” dei dem.
Da un impatto visivo, inoltre, le difficoltà che si accinge ad affrontare questa consiliatura e, in particolare, la sua componente pentastellata, sono cristallizzate nella stessa disposizione dei singoli gruppi tra i banchi dell’aula. Con il centrosinistra che ha conservato il suo posto nella fila a destra entrando (che dispone di più posti) e gli altri, 5 Stelle, Centrodestra, Mai Più, La svolta inizia da te e Si Può dall’altro lato, senza un ordine predefinito. Anche questo, del resto, è figlio di quell’anatra zoppa che consente a un sindaco di essere eletto al ballottaggio senza avere una maggioranza consiliare.
Per la cronaca, la prima seduta ha registrato il giuramento alla Costituzione del primo cittadino, la presentazione della giunta, la surroga automatica dei due assessori eletti in assise, Maura Sarno e Massimo Mingarelli, con i primi non eletti della lista pentastellata, Fabio Arnaldo D’Alessandro e Lorenzo Ridente. e, infine, la nomina della commissione elettorale comunale, composta oltre che dal sindaco, membro di diritto, dall’ex alfiere del centrosinistra Nello Pizza, Laura Nargi del Pd ed Elsa D’Aliasi dei 5 Stelle.