Con i soldi in cassa quasi tutti vincolati, ha spiegato Forgione, lo spazio di manovra per il reddito di cittadinanza non c’è più e la misura sociale deve aspettare. Al momento tutti gli sforzi contabili della nuova amministrazione sono protesi per verificare questi vincoli e la reale entità del disavanzo. Solo in un secondo momento, dunque, si potrà tornare su certe decisioni. Fermi restando gli altri impegni nel campo delle politiche sociali.
Nel frattempo ci si appresta al primo consiglio comunale dell’era Ciampi che già dall’approccio in aula dovrebbe far comprendere i margini di una durata nel tempo di questa consiliatura, al momento molto complicata. Primo scoglio politico da superare in assise sarà l’elezione del presidente. Naufragato il patto del “Fonte del Cambiamento” che vedeva Sabino Morano, Luca Cipriano e Dino Preziosi appoggiare il primo cittadino, ora i numeri di Ciampi sono davvero risicati. L’individuazione del presidente del consiglio, quindi, diventa una partita tutta interna al centrosinistra che pure non si presenta compatto. Accantonata l’ipotesi Nello Pizza, infatti, nelle ultime ore prende piede il nome di Ettore Iacovacci che potrebbe scalzare anche Ugo Maggio, proposto dal gruppo “Davvero” di Gianluca Festa.