Fenomenologia delle relazioni, non sempre positive, tra Amministrazione Napoletano e PD di Airola. In una nota a firma del segretario della sezione dem di Airola Diego Ruggiero sii fa riferimento alla verifica politico-amministrativa di Airola Bene Comune con il Partito Democratico locale tenutasi ad inizio di giugno. “Sul tavolo del confronto è stato posto il problema politico del funzionamento del gruppo di maggioranza che è poco vitale e vive il suo ruolo in maniera statica, se non addirittura subalterna”, l’attacco di Ruggiero. “Emerge più l’azione di singoli che non un’azione corale”, prosegue il segretario che poi denuncia una sorta di “permalosità” di quei soggetti cui è rivolta la critica. “Questo ci ha indotto il 19 giugno scorso ad interrompere la verifica. Oggi c’è distanza politica tra il circolo e la “sua” maggioranza di Airola Bene Comune, ma non l’abbiamo creata noi, bensì chi presume di bastare a se. A ciò si aggiunga un’azione amministrativa che non entusiasma. Langue la questione “lavoro”, la percentuale di differenziata è diminuita, il restauro del Castello rimane ancora in alto mare. La questione dei concorsi, scelta dal sindaco come impegno dei primi 100 giorni, non è più rinviabile. I cittadini reclamano concretezza: acqua nelle case, vie pulite e vigili in strada. Tutte questioni, prosegue Ruggiero, nei confronti delle quali il circolo non può più tacere”. La sezione Democratica di Airola affronta il nodo meramente politico all’interno del Consiglio comunale nel quale, ad avviso di Ruggiero, esiste una contrapposizione interna che è subita dalla sezione. “Da un lato c’è una piccola ed isolata fazione che non si adegua alle scelte legittime della sezione e apertamente fa azione amministrativa con i nostri antagonisti politici con cui redige manifesti e ricorsi. Alleandosi con M5S nei fatti sono già isolati e fuori dalla sezione, dall’altro lato il sindaco invece mantiene la tessera, ponendosi però fuori dal partito che lo ha candidato e sostenuto, nuocendo a se stesso. Faccia chiarezza e ci faccia sapere che vuole fare perchè nessuno lo trattiene nel partito che non è un taxi. Lo abbiamo candidato nel 2011 e 2016 ma la prossima candideremo un altro del PD”. Per questo, preso atto di questo allontanamento voluto e cercato, continueremo a coltivare ancora di più un atteggiamento propositivo, autonomo e non subalterno. Non ci fermiamo. Anzi moltiplicheremo il nostro impegno costruttivo. Quando finirà il tempo dell’autosufficienza, ne riparleremo ed ognuno si assumerà le sue responsabilità”.