Lunedi pomeriggio la direzione provinciale del Pd a Torrecuso e in quella sede il tanto atteso redde rationem tra Carmine Valentino e Rossano Insogna sulla questione Ato. Al centro la nomina del dirtettore generale Fusco, legittima ed anzi inevitabile per Valentino Barone e Tozzi, del tutto poco ortodossa per Insogna e i sindaci di riferimento, addirittura illegittima per Forza Italia e centrodestra. Una vicenda che rischia di aprire crepe quasi insanabili all’interno di un partito che ha assoluto bisogno di ritrovare compattezza e che invece appare disorientato, in attesa che da Roma arrivino segnali di stabilità. Che non sono percepiti a scadenza immediata. E così a Benevento non va meglio che a Roma ed occorrerà tutta la capacità di leadership di Umberto Del Basso De Caro, anche lui assai provato, per ridurre la questione e tornare al dialogo interno. Dialogo che per ora, tra segretario e presidente, si limita ad essere elettronicamente epistolare. Nel frattempo sulla questione interviene con una nota anche Federico Paolucci, commissario di Fratelli d’Italia del Sannio.
Per Paolucci “l’ato serve a pianificare il ciclo provinciale dei rifiuti, nell’ottica dell’autosufficienza provinciale e non a dividersi posti e poltrone. Ai cittadini del Sannio non interessa la guerra interna al PD per le nomine dell’ATO, interessa sapere dove, come ed in che quantità si smaltiscono i nostri rifiuti.