Maria Carmela Serluca rinuncia alla sua quota di partecipazione nello spin off dell’Unisannio e per il sindaco Mastella il problema cessa automaticamente di esistere. “Sono io l’unico che può destituire un membro della giunta e non accetto pressioni e forzature”, disse il sindaco sgattaiolando fuori dalla sala giunta subito dopo avere firmato il protocollo d’intesa con la delegazione russa venerdi scorso. Capitolo chiuso quindi. Del Vecchio aveva sollevato la questione morale. Aveva fatto riferimento al fatto che la Serluca avesse mentito alla città dicendo prima che la sua partecipazione azionaria non fosse a scopo di lucro per poi accorgersi del contrario, seppure per un profitto minimo. Insomma un caso che in un altro momento avrebbe anche potuto finire diversamente ma che al tempo di Mastella termina con un nulla di fatto, col sindaco che di rinunciare alla Serluca non ci pensa per nulla. Pare finita la stagione dei rimpasti. Anche per la Patrizia Maio il sindaco è stato chiaro e ora che di Forza Italia è anche il referente principale gli sarà molto più comodo domare i bollenti spiriti dei suoi consiglieri forzitalioti che vedono la Maio come uno satanasso. Un elemento dirimente all’ennesima potenza. I rapporti sono ormai lacerati, Scarinzi e Sguera addirittura non prendono parte alla riunione della De Girolamo al solo scorgerla in sede. Insomma è guerra aperta. Nunzia pensa alla sua associazione, un modo per non spegnere la luce e se possibile monitorare a distanza il duo di Ceppaloni. L’ex ministro, che al momento è fuori dai giochi, guarda al 2020 e gioca sulla poca affidabilità di Mastella, ora pienamente in Forza Italia, domani non si sa.