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Benevento| Date a Ricci quel che è di Ricci

Benevento| Date a Ricci quel che è di Ricci

28 Marzo 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Date a Ricci quel che è di Ricci
Politica
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Lo striscione sotto le mura della Rocca esposto dai militanti di Casapound che lo invitano a dimettersi per via dei furti e dei graffiti, la protesta vibrata ma poi ricomposta del comitato fortorino per la impraticabilità delle strade, la presunta esosità di Samte, la recentissima decisione di riaggregare sotto le insegne di Sannio Europa le professionalità residue di Art Sannio.

Ce ne è in abbondanza di carne a fuoco per il presidente della Provincia di Benevento Ricci che non smette di essere al centro dell’attenzione generale. Cosa della quale Ricci stesso farebbe volentieri a meno ma la contingenza attuale lo coinvolge. Ora, di lui e della sua vulcanica personalità abbiamo scritto e molto e non in termini sempre positivi, di come incredibilmente abbia perso le elezioni  nel suo paese, della spesso controproducente estemporaneità di certi comportamenti. E tuttavia, Ricci non può essere sempre eretto a specchio di un certo modo “casereccio” di intendere la politica, non può fare da capro espiatorio per ogni cosa.  “Abbiamo ottemperato alla decisione della magistratura”, dice a proposito della riassunzione dei reduci di Art Sannio. “Sarà Sannio Europa a farsene carico ma il problema era e resta la mancanza di risorse economiche per far fronte alla situazione”, dice il leader della Rocca.

Il leit motiv è sempre quello della assoluta mancanza di finanze che finisce per condizionare ogni cosa. Si è abituato a fare di necessità virtù. I musei, per esempio, vedono la Rocca priva della delega per gestirne la sorti. La legge 56 Delrio estromette le province dalle competenze in campo culturale e solo i fondi della Regione permettono ad Arcos e Museo del Sannio di restare aperti. Anche sulla questione Samte esiste una vasta letteratura. Allo stato attuale la partecipata provinciale soffre della mancata corresponsione per svariati milioni delle quote dei maggiori paesi sanniti che vi fanno affidamento. Molte amministrazioni ritengono le tariffe Samte particolarmente esose, si va dai venti ai trenta euro a tonnellata, ma va detto che altrove i costi sono anche superiori. Dalla Rocca, a più riprese, è partito il rompete le righe e cioè l’invito a cambiare gestore se lo si ritiene più conveniente in nome del mercato libero ma va anche ricordato che fu lo stesso comune di Benevento a sondare il campo presso Irpinia Ambiente per poi decidere che non se ne sarebbe fatto più nulla.  In soldoni: dal nuovo Parlamento e si spera dal nuovo governo che verrà, si attende un chiaro segnale su cosa si intenderà fare per le province. Così come sono non servono granchè, ma visto che un referendum popolare ne ha stabilito l’esistenza in vita è bene ridotarle di poteri e di sostanze. In caso contrario i problemi non si risolveranno. E allora Ricci o non Ricci il risultato, forse, è destinato a restare inalterato.

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