“Credo che l’accordo di intesa sulla presidenza delle Camere sia un buon compromesso per il popolo del centrodestra: Forza Italia, il partito che ha contribuito alla riuscita della coalizione ottiene così la seconda carica dello Stato, ed è un risultato importante per la nostra compagine. Allo stesso tempo Salvini dimostra di essere un buon leader di coalizione, il primo passo per andare oltre il suo essere un forte leader di partito. Gli va riconosciuto che ha portato la Lega dal 4% fino al risultato che tutti sappiamo del 2018. Se riesce quindi a far sintesi, tenere insieme la coalizione e non scontentare l’alleato più forte che è Forza Italia, è un buon risultato per lui e per lo sviluppo del suo progetto“.
Così l’azzurra Nunzia De Girolamo sulle trattative in corso per la presidenza delle Camere, intervenendo a Omnibus su La 7. “Da forzista che tiene ancora al suo partito e allo sviluppo dello stesso sui territori, la bravura di Salvini mi preoccupa molto. Se Forza Italia non inizia un processo di rinnovamento serio, democratico, avviando una stagione di meritocrazia interna attraverso votazioni anche nelle assemblee elettive, rischiamo che ogni giorno pezzi di classe dirigente vadano verso Salvini“, ha aggiunto. “Non so se Berlusconi se ne stia accorgendo e se chi lo consiglia attualmente lo renda edotto di quanto sta accadendo sui territori. So per certo che addirittura al Sud ci sono numerosi amministratori locali pronti ad andare con la parte vincente, e cioè Matteo Salvini – ha aggiunto – Non è Berlusconi ad essere spompato o stanco, come sostiene Friedman. Il problema serio da diversi anni è che la classe dirigente non è alla sua altezza: chi ha fatto le scelte e le liste, chi prende delle decisioni, non è all’altezza del nostro leader” – continua la De Girolamo rispondendo alla conduttrice di Omnibus sui nomi e le responsabilità della sconfitta elettorale”.”Il mio essere vittima mi rende testimone degli errori compiuti che non riguardano solo me. Non è un problema personale. Faccio un esempio su tutti: Francesco Ferri, ex Presidente giovani Confindustria, molto legato ad Arcore, di cui lo stesso Berlusconi aveva annunciato la candidatura nei contesti istituzionali di Confindustria, nella notte delle liste è stato a sua volta vittima della solita manina che lo ha tenuto fuori e non lo ha fatto eleggere. C’è quindi qualcuno che si sta sostituendo a Berlusconi? E’ il tavolo nazionale fatto da Ghedini, Ronzulli, Giacomoni, Romani, Brunetta, Tajani? Questo deve capirlo Berlusconi, non posso dirlo io. Sicuramente Squadra che perde si cambia, è una regola di vita. Queste liste sono state fatte per consegnarsi a Salvini, e forse dovremmo ammetterlo con maggiore onestà. Sarebbe stato meglio includere a quel tavolo Gianni Letta, il cui equilibrio è noto ed apprezzato”, conclude De Girolamo.