La crisi del PD uscito malconcio assai dalle urne del 4 marzo. Nel Sannio l’emorragia di consensi del partito è patente ed è così a partire dalle Amministrative del giugno 2016 che sancirono il ritorno di Mastella sulla scena politica dopo anni di anonimato. In attesa di comprendere come l’attuale classe dirigente interpreterà e se interpreterà l’esigenza di avviare una seria riflessione sullo stato attuale delle cose e questa occasione pottrebbe essere l’assemblea provinciale e la direzione provinciale delle prossime ore, il tema politico vero è capire se esiste alternativa a questa classe dirigente oppure no. E la risposta che ne emerge è che non c’è attualmente contrapposizione adeguata. Aspettando che da qualche parte scocchi la scintilla viene fuori però un primo tentativo di analisi ab esterno e da parte di autorevoli esponenti in questo momento defilati rispetto all’establishment ufficiale. Si parte da Luigi Diego Perifano
Torna a far sentire la propria voce anche Fausto Pepe, il sindaco del decennato, fuori dalla politica attiva ma tutt’altro che estraneo all’osservazione dei fatti. Pepe attacca il PD, cittadino in particolare, e parla diell’esigenza di una riflessione diuturna, che manca, al di fuori delle liturgie di prassi
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