Prosegue e non potrebbe essere altrimenti la disamina interna ai partiti del voto di domenica scorsa che ha costituito un vero e proprio tornado per la politica italiana. La parte del leone l’ha fatta il Movimento 5 Stelle, largamente forza egemone in tutti il sud Italia, isole comprese, e che ora detta la regola per affermare e captalizzare l’immenso bottino elettorale guadagnato. E se Nicola Sguera, uno dei demiurghi della straordinaria prestazione del Movimento a Benevento, ringrazia tutti e lancia fendenti a cianuro nei confronti di Mastella e consorte lo stesso sindaco vive giorni di assoluto nervosismo, tutto compresso sulla ricerca dell’untore o degli untori che non hanno remato a dovere contribuendo alla disfatta all’uninominale di Lady Sandra. Ieri a Palazzo Mosti Mastella ha riunto la giunta ed oltre alla pianta organica dell’ente ha affrontato l’argomento e si opina con una certa acerbità. La stessa acerbità mista a sarcasmo con la quale oggi, in occasione dell’accensione del cero pasquale alla chiesa di Santa Maria di Cistantinopoli, replica allo stesso Sguera che lo aveva accusato di livorosità e mancanza di stile nella sconfitta un po alla maniera del marchese del Grillo.
Mastella non ha gradito la risposta dell’elettorato in quella che era la prova maxima e cioè la sfida all’uninominale e ha aperto la stagione del redde rationem ma forse non considera che nella quasi totalità i suoi uomini hanno onorato l’impegno nella straordinarietà di una tornata elettorale nella quale i suoi occasionali alleati del 2016 si sono messi in proprio e in modo fragoroso.