De Marco, Racchi, Serafini e Amerigo Ciervo. I quattro candidati di Liberi e Uguali si sono presentati a Piazza Colonna sotto lo sguardo attento di Gianluca Aceto. Aceto e Serafini sotterrano l’ascia di guerra in nome del bene comune a sinistra ed anche il filotto di Sinistra Italiana per i tre quarti delle opzioni possibili lascia spazio alla comunanza di idee e di intenti. Che poi si traducono in un solo concetto: ridare ossigeno ad un pensiero equo e solidale che dia voce ai chi voce non ha, che si faccia interprete di un sentimento che parte dal basso ma che, come ha detto Serafini, abbisogna di struttura e di lavoro forte per trasformare un cartello in un soggetto politico vero e prooprio. E questo, è ovvio, è il lavoro che attende i liberoegalitari in futuro: creare un partito della sinistra capace di costituire rappresentanza concreta per le fasce più deboli della società e a tutela dei principi costituzionali.