Parte la raccolta firme Potere al Popolo. Sabato 20 gennaio al Rione Libertà e domenica 21 gennaio al Corso Garibaldi di Benevento, saranno allestiti i banchetti. Benevento ha accettato la sfida lanciata dall’ex OPG “Je so pazz”. Un progetto nato dal basso, che in poco tempo si è esteso non solo su tutto il territorio nazionale, con all’attivo già oltre 150 assemblee territoriali, ma ha anche travalicato i confini con assemblee a Londra, Barcellona, Bruxelles.Dopo la prima assemblea a Palazzo Paolo V lo scorso 10 gennaio,nella quale sono stati resi noti i nomi dei tre candidati sanniti: Pinuccio Fappiano esponente del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna, Cosimo Maio del Movimento di Lotta per la Casa e Raffaella De Vita già militante di Rifondazione Comunista, si è tenuto il secondo incontro territoriale. Al centro dell’assemblea di Potere al Popolo Sannio, la costruzione di una serie di eventi tesi a raccogliere le firme necessarie a depositare il simbolo e far sì che venga poi stampato sulla scheda elettorale. I primi due appuntamenti per raccogliere le firme necessarie si terranno a Benevento: sabato 20 gennaio dalle ore 10.00 alle 13.00 al Rione Libertà e domenica 21 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 lungo Corso Garibaldi.
“Potere al Popolo nasce da un’esigenza, dalla volontà di sottrarsi a dinamiche che troppo spesso ci costringono a barattare la dignità con i diritti. Potere al Popolo è un processo nato dal basso, è la sintesi di tanti percorsi, è il tentativo di costruire nella quotidianità processi democratici e partecipativi capaci di influire sui processi politici. Potere al Popolo è il volto della sinistra reale, quella che agisce fuori dalle logiche di partito. Potere al Popolo non nasce dalla forza della disperazione, ma dalla voglia di non cedere, di non arrendersi. Potere al Popolo nasce da un senso profondo di opposizione. Potere al Popolo vuole essere la voce di chi quotidianamente lotta, Potere al Popolo è costituito da militanti, da chi crede nella giustizia sociale, nelle pratiche solidaristiche e mutualistiche, nei beni comuni e nel lavoro degno e nella buona accoglienza”. Si legge nella nota.