Stamane gli Stati Generali di Forza Italia. Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento, ringrazia l’Onorevole Nunzia De Girolamo, deputato di Forza Italia, e Fernando Errico, coordinatore provinciale di Forza Italia, per l’invito rivolto alla Uil. “E’ un segnale di grande disponibilità al confronto, atteso che altri partiti, che si dichiarano più democratici, risolvono le questioni congressuali in conclave, non invitando alcun esponente delle forze sindacali e imprenditoriali”. Bosco non è nuovo a critiche, anche molto forti, nei confronti del PD a trazione decariana e torna suoi referendum di un anno fa ribadendo, a distanza di un anno, le ragioni che lo indussero a votare perchè convinto che l’eliminazione delle province, avrebbe comportato per il Sannio la progressiva perdita della prefettura, della questura, del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, e di tutti gli uffici periferici dello Stato. “In un territorio, già a rischio desertificazione economica, sociale e demografica, questo avrebbe significato la fine. Una riforma seria di tutto il tessuto istituzionale della Repubblica italiana dovrebbe prevedere la riscoperta dello Stato nazionale, con una nuova riforma del titolo V della Costituzione, e un funzionale decentramento amministrativo da assegnare alle province. Queste ultime meglio riuscirebbero a svolgere quel ruolo di amministrazione delle esigenze dei cittadini, che è venuto meno nella quasi totalità dell’esperienza regionale, in quanto le materie demandate, su tutte sanità e trasporti, hanno finito per devastare anche i conti dello Stato. Sulle tre grandi questioni nazionali, quali l’immigrazione clandestina, il lavoro e le pensioni, Bosco si mostra in linea con l’operato del Governo “Bene ha fatto il ministro dell’interno Minniti a bloccare gli arrivi indiscriminati. Nella mia visione di accoglienza vi è il diritto alla casa, alla dignità, al lavoro, al riconoscimento dello ius soli, e non la messa in pericolo della sicurezza nazionale. Sul lavoro, il jobs act non ha dato i frutti sperati e la disoccupazione giovanile, specialmente nel Mezzogiorno, è arrivata al 37%. Abbiamo il più alto costo del lavoro in Europa, e questo scoraggia gli investimenti. Sulle pensioni, la Uil ha detto si all’accordo col governo Gentiloni poiché finalmente si mette in discussione la riforma Fornero. Inoltre, si inizierà a discutere della divisione della spesa per la previdenza rispetto a quella per l’assistenza. I conti sarebbero in ordine se i contributi finanziassero solo le pensioni, e non anche gli ammortizzatori sociali, che invece vanno alimentati con la fiscalità generale. Infine, le infrastrutture non possono da solo risolvere i problemi degli investimenti per creare posti di lavoro. Esse sono le precondizioni dello sviluppo, ma per esempio il raddoppio della linea ferroviaria Napoli-Bari può divenire inutile se i treni passeranno per Benevento senza fermarsi. Invece, su quella linea devono viaggiare le merci che dovranno essere stoccate qui a Benevento, e farle poi proseguire oltre. Si ritornerebbe alla vecchia tradizione manifatturiera che per decenni, con l’industria del legno e del tabacco, è stata la linfa vitale della nostra economia. Grande importanza dovrà essere data all’industria agro-alimentare, che insieme alla cultura e al turismo religioso e non, potranno divenire una grande occasione di sviluppo per il Sannio intero”.