La questione dei dirigenti di Palazzo Mosti torna ad animare la vita politica beneventana.
La questione Castracane ne è un po l’archetipo e finisce per generare dissapori in più parti. Su Castracane, per esempio, rinfocola la polemica tutta interna ai Cinque Stelle con Felice Presta che attacca il duo Sguera Farese accusandolo di pressapochismo nel censurare pubblicamente il problema del presunto assenteismo del dirigente. Presta, nei cui confronti Sguera coniò l’etichetta di rappresentanza “monopersonale”, rimprovera ai consiglieri grillini un certo lassismo sull’argomento e addirittura di essere stati scavalcati a sinistra dal PD e a destra da Forza Italia , assai più energici nel ritenere assolutamente fuori luogo la nomina dell’architetto a dirigente del settore servizi sociali Una situazione, quella di Castracane, che potrebbe essere moderata dall’arrivo imminente da Apice di Alessandro Verdicchio, il nuovo dirigente cui, toccheranno le deleghe al Personale e ai Servizi al Cittadino.
E tuttavia la presa di posizione di Forza Italia poco è piaciuta a Mastella che fa intendere di guardare con un certo fastidio al nuovo corso targato Vizzi Sguera cui avrebbe confidato di preferirlo più all’opposizione che in maggioranza. Una battuta, però emblematica, dell’attuale fase politica in cui Forza Italia ritiene di potere esercitare un peso specifico come non mai prima d’ora, pur nel solco dei patti stabiliti col sindaco e nei confronti dei quale non si deroga.
E’ tuttavia in atto una piccola “drole de guerre”. Mastella, alla luce della mappa dei collegi elettorali varata dal Governo ha aperto la discussione interna, il progetto Udeur, e quella esterna con i berlusconiani cui chiede agibilità e spazi di manovra e di agibilità politica.