Vizzi Sguera vara la sua squadra di governo. Forza Italia riparte da lui per la stagione, forse, più importante in assoluto sulla via impervia della riorganizzazione del partito in vista delle Politiche quando sarà. Nunzia De Girolamo e lo stato maggiore del partito, ufficialmente, battezza il nuovo establishment cittadino e si prepara a salutare una ulteriore adesione che è quella di Gigi Scarinzi, per altro presente a Corso Dante questa mattina. Loda il gran lavoro di Vizzi Sguera, la sua capacità di attrarre coscienze, anche distanti come impostazione culturale, ma intrigati dalla possibilità di fare politica al riparo da condizionamenti. A Sguera la massima libertà di operare con l’invito ad allargare sempre più la base partecipativa. “Non abbiamo padroni”, dice Nunzia, tagliente nei confronti del PD decariano che reputa imprigionato dal carisma e dalla “tetragonia” di Umberto Del Basso De Caro.
E proprio su De Caro De Girolamo ha una posizione netta. “La vicenda di De Caro non sposta di una virgola la nostra essenza garantista nei confronti di chiunque”. Poi però affonda il colpo. “Io ritenni opportuno dimettermi da ministro per difendere la mia dignità e per difendermi nel processo come si deve agire in ogni stato di diritto”. Tra i nuovi/vecchi che riappaiono dopo lunga pezza c’è anche Gerardo Giorgione. Per lui Nunzia ha parole di somma benevolenza, non sempre in passato è stato così. “E’ il primo dei votati in Forza Italia e merita la riabilitazione di Mastella dopo i fatti dell’anno scorso (facebook e le sue esternazioni ndr). Mastella torna sempre in ogni discorso. Nunzia estende il suo dire anche alle candidature per le prossime politiche. Critica Giorgia Meloni che a Benevento espresse riserve sul sindaco manifestando la sua diffidenza di fondo nei confronti del ceppalonico. “Viespoli è una grande risorsa per il centrodestra ma riguarda Fratelli d’Italia”, come a dire ognuno si organizzi per conto proprio ed eviti giudizi sulle scelte degli altri. Che sia Mastella o chi per lui l’asse tra il sindaco e Forza Italia pare più stabile che mai. Dire chi reciti la parte del leone in questa intesa, che per ora ha un carattere essenzialmente elettorale, è impresa ardua. E allora diciamo che entrambe le parti ipotizzano di trarne vantaggi e poco importa il giudizio altrui.
