“Sono sereno e attendo di cghiarire tutto dinanzi al magistrato”. Parole di Umberto Del Basso De Caro che ieri si è visto consegnare dalla Procura della Repubblica di Benevento l’avviso di garanzia di chiusura indagini per vicende collegate a fatti relativi al 2013 quando, secondo le ipotesi di reato profilate dal PM Saccone, De Caro avrebbe tentato una concussione a danno dell’allora direttore generale del Rummo Boccalone per favorire la carriera della compagna Ida Ferraro. L’altra ipotesi è voto di scambio e qui ci sarebbero telefonate intercettate dalla Polizia nelle quali emergerebbero conciliaboli borderline tra De Caro e i suoi interlocutori che poi saranno oggetto di ulteriori accertamenti. Una vicenda che sembrava persa nel trempo e per la quale si interessò la stampa nazionale, il Fatto Quotidiano, per essere precisi. De Caro ha commentato parlando di “fiume carsico” che scava in profondità e poi emerge all’improvviso. E in effetti quello di ieri è stato un giovedi nero per il PD. Oltre a De Caro, il rinvio a giudizio per Del Vecchio per l’affare Dalisi e Valentino e l’annosa vicenda della Municipakle di Sant’Agata. A Corso Garibaldi si fa una gran fatica ad evitare di parafrasare Berlusconi e la sua locuzione “giuistizia ad orologeria”. Tuttavia, è un sentimento che serpeggia prepotente anche se Erasmo Mortaruolo fa professione di serenità.
