Ci si chiedeva, la settimana scorsa, che fine mai avesse fatto Amina Ingaldi, l’ex assessore di Mastella che nel marzo scorso fu defenestrata dal sindaco portando a due il numero di appartenenti alla giunta poco graditi a Ceppaloni, la terza sarebbe stata Erminia Mazzoni qualche mese più tardi. Ci eravamo chiesti dove fosse Amina e non per farci i fatti suoi ma per ragioni politiche visto che la “lambertide” e non lambertiade come suggerisce e giustamente Nicola Sguera, è detentrice di un pacchetto di consensi non indifferente e che in clima di elezioni farà gola a tutti coloro che ne vorranno fare un buon uso per raggiungere i propri obiettivi. La Ingaldi ci ha risposto uscendo fuori da quel silenzio nel quale, con molta dignità, aveva preferito restare. “Sono dove sono sempre stata”, scrive, “tra la gente. Non sto facendo nulla di diverso da ciò che ho sempre fatto; mi relaziono con la gente e ne favorisco le interazioni. Sono in moto perpetuo per essere vicino al quotidiano delle persone, rispettando e considerando le esigenze di tutti, senza pregiudizi. “Le interazioni sociali”, prosegue”, sono importanti e migliorano la qualità della vita”. Sin qui la Ingaldi si mantiene criptica. Poi aggiunge. “Nella rete di amici che mi circonda abbiamo l’abitudine di mettere volontariamente a disposizione il nostro tempo senza aspettare il momento della necessità e senza creare disagio a chi ne ha bisogno perchè ognuno può ricambiare con ciò che sa fare o con altro tempo da dedicare: ci scambiamo il tempo”. Poi la Ingaldi rompe gli indugi. “A breve ci apriremo a quanti ne vorranno sapere di più istituendo uno sportello della Banca del Tempo. Ci siamo già confrontati con Maria Luisa Petrucci , presidente onoraria dell’Associazione Nazionale BdT che si è resa disponibile per assisterci in tutte le fasi preliminari”.