Semel abbas , semper abbas, recita un brocardo del latino ecclesiastico. Quello che si è una volta si finisce per esserlo sempre e Fausto Pepe, per quanto ei possa, resta un personaggio politico pur senza più, per ora, incarichi ufficiali. La sua nuova occupazione al comune di Cervinara e i distinguo dell’ex sindaco sono solo corollario, di certo importante, per quanto Fausto ha da dire. “Non era in essere alcuna incompatibiltà con quelle funzioni per le quali a giugno ho stretto la collaborazione col comune di Cervinara”, dice Fausto, “la mia è stata una scelta a prescindere dalle direttive dell’Anac”. E qui interviene la parte politica della conferenza stampa. Pepe attacca pesantemente Mastella e quelli che apostrofa come suoi house organ, rei di avere veicolato “inaudita altera parte” una realtà distorta dei fatti. “Avrebbero dovuto intervistare me e invece hanno chiesto a Mastella”, si chiede amareggiato l’ex sindaco, aprendo il fronte “contra sindacum” che accusa di non governare la città ma di avere trasformato Palazzo Mosti in un autentico comitato elettorale permanente. Pepe e “li seguaci sui” non disdegnano suggerimenti al PD e al modo di fare opposizione. ” E’ mancata coesione e forse anche capacità nell’intraprendere la battaglia consiliare”, dice Pepe, che affronta anche il tema dei passaggi da una parte all’altra della staccionata, un autentica sconfitta per la politica. Dinanzi alla stampa e anche a qualche elemento dalla non ben definita attività, a metà strada tra la militanza attiva nel PD e l’antico mestiere di informare, si è consumata la mattinata a Corso Garibaldi. Fausto è fuori dai giochi ma dentro i giochi e questo appare chiaro.