Alla luce delle ultime notizie apparse sulla stampa, non possiamo non comprendere e condividere le preoccupazioni del neo amministratore unico dell’Asia Donato Madaro. Le sue parole pesano come macigni e non fanno altro che ratificare quanto più volte da noi espresso in Consiglio comunale. La perdita di esercizio registrata nel corso dell’ultima annualità è sì estremamente ingente, ma, al tempo stesso, ampiamente prevedibile. Come già abbiamo sottolineato a più riprese nelle vari dibattiti istituzionali, il controllo analogo aveva tutti gli strumenti per correggere scelte gestionali che, in particolare negli ultimi periodi, hanno avuto ricadute disastrose sul bilancio aziendale. Dopo la perdita registrata nel 2016 di oltre 800mila euro, viene addirittura prospettata dal management aziendale per il 2017 un ulteriore disavanzo oltre 1 milione di euro. Allora viene spontaneo chiedersi: come mai solo ad ottobre ci si è resi conto di quanto che si stava materializzando? Saranno sufficienti ora le modifiche tardivamente richieste dal Comune per tappare queste voragini finanziarie? I risparmi imposti al management e a gli organi di controllo, seppur apprezzabili, comporteranno un risparmio di poche migliaia di euro: essi hanno più il sapore di più uno spot elettorale che di una vera misura di razionalizzazione. Gli altri interventi per la riduzione dei costi non convincono: la sede prescelta necessita di opere che comporteranno ulteriori costi per ottenerne la fruibilità oltre che tempi di avviamento inevitabilmente lunghi (andranno di sicuro ben oltre il 31 dicembre, data di rilascio degli immobili in locazione); il taglio degli interinali tout court comporterà inevitabilmente una ulteriore riduzione dei servizi a danno della collettività, che, a questo punto, si ritroverà una città sempre più sporca; neppure un riferimento al contratto di servizio senza il quale diventa impossibile predisporre un adeguato piano industriale; l’autorizzazione rilasciata dal Comune per predisporre due nuovi concorsi da dirigente sia per il settore tecnico che amministrativo, non fa altro che far lievitare la spesa per la copertura di ruoli già efficientemente presenti in azienda, oltre che rappresentare una violazione dello stesso piano di razionalizzazione che prevede, al contrario, l’utilizzo di risorse interne per tali mansioni. Viene inoltre da domandarsi dove siano finiti i risparmi più volte annunciati dal Comune in merito alla gestione della frazione organica, ai trasporti, alla riduzione delle consulenze, oltre a quelli destinati alle manutenzioni. E ancora quali sarebbero i risultati mensilmente raggiunti in termini di percentuale per la raccolta differenziata, che risulterebbe addirittura in diminuzione? Se i dati verranno confermati sia per la perdita 2017 che per il calo della percentuale di raccolta differenziata, ci sarà un nuovo salasso per i contribuenti a seguito del consequenziale aumento della Tari? Quali sono gli interventi posti in essere dal Comune per recuperare e contrastare l’evasione Tari? E infine: dov’è finito il progetto sull’impianto di trattamento dell’umido he favorirebbe un deciso contenimento dei costi? Questi i numerosi interrogativi che presuppongono la non più rinviabile convocazione di un Consiglio comunale sull’Asia, già da tempo richiesto dalla minoranza, a cui l’Amministrazione Mastella dovrà necessariamente finire delle risposte concrete.