Unico e solo candidato per la successione a se stesso. Carmine Valentino guiderà il partito nella delicata fase che conduce alle elezioni. Non una novità la scelta del partito di accantonare ogni discorso relativo alla segreteria dando priorità assoluta all’agone elettorale che rappresenta un appuntamento troppo importante per affrontarlo con la testa altrove, per dirla in gergo sportivo. Una scelta maturata in tutta tranquillità. Il PD è decariano al 100%, non esiste, in questo momento, alcuna forma di opposizione interna e questo facilita e di parecchio le cose.
Umberto Del Basso De Caro ha “normalizzato” le cose a Corso Garibaldi, un pieno controllo della situazione che si è consolidato con l’uscita di scena, uno dopo l’altro, di quei personaggi che maggiormente ne impedivano il totale imperio, dai Del Vecchio a Fausto Pepe tornato alla quotidianità del lavoro dopo 20 anni di attività politica. Aree di dissenso non pare che ve ne siano visto che pure quelle che si erano semimaterializzate all’orizzonte in occasione delle Primarie di febbraio sembrano essersi dissolte o quanto meno non manifestano segnali di esistenza in vita. Orlandiniani ed emiliani avevano anticipato la formazione di spazi di discussione politica al di la dell’appuntamento congressuale ma di tutto questo non vi è traccia alcuna. Tutto è sotto il controllo di udbc, tanto che il capataz ha quasi del tutto dirottato la sua attenzione al PD irpino su cui da tempo ha posto la sua opa. Benevento non gli presenta grattacapi e quindi anche la scelta di posticipare la formazione della nuova segretaria è quasi naturale conseguenza dello stato dell’arte. Va anche aggiunto che la eventuale successione del goto è una partita che si gioca in famiglia visto che a contendersi l’eredità sono Giovanni Cacciano e Antonio Iesce. 
Nel frattempo Carmine Valentino, che non fa mistero di cullare velleità parlamentari, parla di grande responsabilità e di volere essere il garante anche di quelle posizioni minoritarie che rappresentano un valore aggiunto ma nel solco della linea tracciata dalla leadership decariana.
