Nel bel mezzo del caldo agostano monta la polemica tra l’Amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio, il sindaco Mario Pepe più segnatamente, e il PD della locale sezione sangiorgese. Pepe, con una serie di osservazioni affidate a comunicati stampa a margine dei quali il sindaco tiene a sottolineare la sua antica militanza nel PD, partito di cui fu il primo segretario a Benevento.
Ma proprio in direzione del partito democratico il sindaco di San Giorgio muove i suoi attacchi. Accusa, non a caso, i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Coesione di non avere approntato soluzioni radicali in merito alla crisi idrica, prediligendo la polemica politica al lavoro per la riduzione delle criticità. Pepe è particolarmente acerbo nei confronti degli atteggiamenti autoreferenziali, da “narcisismo istituzionale”, di alcuni noti esponenti del PD, critica neppure troppo velata al nemico storico De Caro. Non si è fatta attendere la replica democratica affidata ad una nota del circolo piddino sangiorgese che liquida l’attività del sindaco Pepe come “furore, dovuto probabilmente anche al gran caldo, nello scrivere appelli o messaggi e nel criticare istituzioni nazionali”. Il PD di San Giorgio giudica inerte insipida l’attività amministrativa della giunta Pepe.
“Sul versante della crisi idrica paghiamo ritardi e omissioni”, osserva la nota democrats, “mentre il sindaco si avventura in una serie di acrobazie, degne del miglior ginnasta fingendo di dimenticare che nel passato recente si è scagliato contro l’amministrazione precedente attribuendole tutto il male possibile, oggi che è lui a ricopre la carica di sindaco va alla ricerca di altri colpevoli”. “Onestà intellettuale impone che prima di sproloquiare e sparare sentenze a destra e a manca, dovrebbe fare una sana autocritica, prendendo atto che la sua presenza nelle istituzioni non ha lasciato nessuna traccia essendo la sua attività caratterizzata dal nulla dal punto di vista della concretezza”.
