Per Feleppa che fa il suo ingresso in maggioranza, Nanni Russo che si dimette dalla presidenza della commissione Ambiente. Quello di Russo è un atto politico e lo sta a dimostrare la’analisi delle sue argomentazioni contenute nel documento che ne attesta la decisione di farsi da parte. Russo, in sostanza, lamenta l’incomprensibilità politica di talune decisioni; non nomina mai Feleppa ma il senso delle sue argomentazioni porta inevitabilmente a valutare in modo negativo l’ultima aggregazione in termini di tempo. “Le scelte politiche che hanno caratterizzato questi ultimi giorni”, scrive, “sono a mio avviso foriere di disordine istituzionale ed hanno determinato l’insorgere di una situazione della quale prendo atto con lapalissiana amarezza”. Quella di Nanni Russo, oltre ad essere una defezione di carattere tecnico, è un fatto di portata politica sensibile. E’ il primo esponente di Forza Italia che, dopo un lungo periodo di silenzio, esce allo scoperto e lo fa in modo fragoroso. E’ un j’accuse nei confronti della linea politica inclusiva di Mastella ma è anche una critica, sia pur velata, al suo partito di appartenenza, troppo appiattito su posizioni di attendismo e quasi avulso dal contesto nel quale si agitano le passioni a Palazzo Mosti. Il caso Feleppa fa il paio con la questione, sempre aperta, dei tre neoappisti Puzio, Angela Russo e Franzese che sono rimasti in maggioranza e nei confronti dei quali Forza Italia, se pure in sordina, non ha mai smesso di esprimere il più profondo dissenso che è politico ma anche interpersonale. Mastella è riuscito a tamponare la rabbia forzista, magari con la tecnica della concertazione, ma stando a quanto Antonio Capuano ha rilasciato al quotidiano online Ottopagine, della questione se ne riparlerà a settembre alla ripresa delle attività, ammesso che le attività vadano mai in ferie.
