La Del Prete si insedia in quella che fu la carica di Amoina Ingaldi, uno dei tre assessori sacrificati sull’altare del dissenso a Clemente Mastella. Ingaldi fu revocata in seguito alla sua patente conflittualità col sindaco, esacerbata anche dall’intervista rilasciata alla nostra emittente nella quale Amina venne allo scoperto scoperchiando il vaso di Pandora delle continue frizioni in seno ad una giunta comunale totalmente dominata dalla figura tetragona del sindaco. Ora c’è la Del Prete che è stata attaccata ancor prima di prendere contatto col suo nuovo e delicato incarico. Dal buen retiro salentino Amina Ingaldi, finora silente, decide di uscire allo scoperto dopo i mesi caldi dello scontro con Mastella e attraverso l’arma letale dei socials, che in questi tempi confusi sono diventati veicolo insostituibile di dialettica anche politica, torna sulla scena.
La Ingaldi è intervenuta nel dibattito ingaggiando contraddittori, anche con interlocutori assai interessati al dibattito pubblico. “Cosa farò?”, dice Ingaldi. “Molti mi chiedono di continuare, di andare avanti ed io ne avrei anche volontà e ringrazio della stima che in molti nutrono per me e ne sento il peso e la responsabilità. Ma non al prezzo degli insulti”. Amina Ingaldi, come Califano, non esclude il ritorno, ma dice di non avere bisogno della ” vita politica” perchè quella personale è densa di soddisfazioni e gratificazioni. Tornare alla ribalta insieme a 500 preferenze potrebbe indurre, da qui a probabili elezioni anticipate, in molti a corteggiare la
“lambertiade”, e non sarebbe una novità. Se un programma o un percorso politico è sinonimo di palingenesi vera”, conclude Ingaldi, “sono in campo senza se e senza ma”.