Dopo le dichiarazioni del presidente della Provincia di Benevento, l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Russi, afferma che “è vero che il Comune di Benevento deve alla Provincia qualche milione di euro, ma il debito è frutto del mancato versamento di quella parte della quota Tari, riscossa dal 2009 al 2013, e relativa al periodo in cui governava il precedente sindaco Fausto Pepe, come sostenuto anche dal presidente della Provincia”.
L’assessore Russi sottolinea che l’amministrazione Mastella, dopo il suo insediamento, ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di sostenere un piano di riequilibrio finanziario per la mole del debito accumulato, e, prendendo atto di quanto certificato dal dirigente del Settore Finanze e da Collegio dei revisori dei conti, ha dichiarando conseguentemente il dissesto.
Per 2017, prevede un cambio di rotta: “Va ricordato – precisa l’Assessore all’Ambiente – che abbiamo postato in bilancio la somma richiesta dalla Provincia con l’impegno di valutare il tutto all’esito del ricorso presentato dalla nostra amministrazione, all’approvazione del bilancio da parte del Ministero e al passaggio delle competenze all’Ato Rifiuti, costituitosi nel corso di quest’anno”. Aggiunge, inoltre, che poiché la composizione del nuovo organismo territoriale predisposto alla gestione dei rifiuti è equamente divisa tra sei consiglieri dello schieramento di centrosinistra e altrettanti dell’opposizione, la presidenza dell’Ato Rifiuti è stata attribuita seguendo il criterio dell’età, anziché quello della maggioranza. “I sei componenti della lista “Sannio Pulito”, che fa riferimento al sindaco Mastella, sin dalla loro elezione – ricorda l’assessore sannita – si sono dichiarati disponibili a condividere i problemi della gestione dei rifiuti di Benevento a patto che fossero condivisi anche i programmi e le scelte strategiche. Al momento, però, sono ancora in attesa di fatti concreti e non di semplici dichiarazioni di facciata”. La questione rifiuti vede in gioco interessi e conseguenze diverse per la città. “La delicatezza e l’importanza della materia – conclude Russi – avrebbe dovuto imporre un maggiore senso di responsabilità anche perché il costo dello smaltimento ricade sui cittadini dell’intera provincia e perché dalla corretta e sana gestione del ciclo dei rifiuti dipende il destino di tanti lavoratori”.
