Il day after la conferenza stampa di bilancio della sindacatura Mastella nella quale il sindaco, con abile manovra da guastatore, ha introdotto nel dibattito politico il tema dei migranti e della loro allocazione alla caserma Pepicelli. Una strategia comunicativa rocambolesca ma estremamente ragionata che ha scatenato, soprattutto sui socials, un vespaio di polemiche; forse troppe rispetto alle intenzioni della vigilia. Mastella è stato costretto a convocare una conferenza stampa che potremmo chiamare di chiarimento rispetto alle dichiarazioni di appena 14 ore prima. In sala giunta e ancora una volta da solo sotto lo sguardo rassicurante di Billy Nuzzolillo, il sindaco ha corretto il tiro. “Sono stato convocato a Roma perchè ancora si ritiene il mio giudizio importante”, dice Mastella, “e sono stato informato della eventualità che alla Pepicelli che è di pertinenza del demanio pubblico, ci possano essere destinati migranti in un numero considerevole. Ho solo voluto mettere in guardia dai rischi cui può andare incontro una città come la nostra”.
Alla Pepicelli non arriverà, con molta probabilità, alcun migrante. L’opzione della caserma fu scartata quando si constatò che era ancora sede di un distaccamento di carabinieri e per altro era allocata in pieno centro cittadino. Il sindaco ha però giocato di astuzia. Ha spostato l’attenzione dalla modestia del suo operato da sindaco alla grande attualità della emergenza migranti, si è destreggiato con assoluta padronanza su di un terreno insidioso correndo rischi, certo, ma alla fine cogliendo il suo obiettivo. E conferma la sua egemonia, nonostante i 70 e qualche acciacco, ribadendo i diritti della classe rispetto al resto del lotto.
