E’ senza dubbio un momento di grande attività quello che sta vivendo la politica beneventana, tra platealità e segreti caminetti, tra scambi fortissimi di accuse e strategie di posizionamento. La settimana è trascorsa con il leit motiv della fine del rapporto tra la Mazzoni e Mastella, filone dal quale è derivato tutto un coacervo di strascichi che hanno finito per coinvolgere altri settori della maggioranza mastellista. L’Udc ha alzato le difese contro quella che ritiene come una eccessiva dimostrazione di muscolarità del sindaco, una reazione anche comprensibile che sembra abbia prodotto un chiarimento dopo la tensione di queste ore. Ai neodemocristiani non piacciono le decisioni inaudita altera parte e allora come reagiscono di fronte alla decisione di Mastella di offrire lo scettro della vicesindacatura a Nunzia De Girolamo, come scrivono oggi i giornali? Con l’arma della nonchalance. De Girolamo ha declinato l’offerta e questo, a loro parere, esclude una riproposizione di Enzo Russi come la vulgata generale aveva previsto sin dagli inizi. Mastella, che dal suo profilo ha fatto sapere di volersi concedere un momento di pausa e di pensare agli affari suoi, ha l’esigenza, politica e personale, di stoppare ogni tipo di tensione. Vuole un vice che faccia da cornice, apoliticizzato, ma nelle condizioni di poterlo coadiuvare con prestigio e dignità. Che non metta bastoni tra le ruote, che non abbia interessi troppo marcati, ma che faccia la sua parte sul modello dell’assessore Delcogliano di cui non si hanno ragguagli dal giorno del suo insediamento. E allora si fa strada l’ipotesi della terzietà, di una scelta che si potrebbe definire tecnica e che sopisca gli appetiti famelici in seno alla maggioranza. Un elemento della società civile, magari proveniente dal mondo della scuola, per la tranquillità di manovra di Mastella. Fuori da Palazzo Mosti si registra il distacco di Vizzi Sguera da AP e l’indiscrezione riportata dal Sannio Quotidiano di un incontro tra Fausto Pepe ed Umberto Del Basso De Caro. Entrambi minimizzano sulla portata della cosa ma le parti si ignoravano dai tempi della sciagurata campagna elettorale per non parlare del pregeresso. E continuerebbero a farlo se non fosse che occorre unire gli sforzi. Parrebbe che l’iniziativa l’abbia presa Fausto ma le diffidenze restano intatte.
