Mastella potrebbe anche decidere di non imbarcare nessuno, visto che le quote rosa sono assicurate e l’equilibrio di giunta finalmente assicurato. La calma regna a Palazzo Mosti, si potrebbe dire, e non sarebbe saggio alimentare ulteriori tensioni. Ma le notizie un po originali non hanno bisogno di alcun giornale, recita De Andrè. Una su tutte è l’avvistamento a Palazzo Mosti del sempre attivo Mosè Principe in compagnia dell’avvocato Mongillo. Facile dedurre che nell’incontro con il sindaco si siano potute affrontare le mai sopite velleità della Donatella Parente di arrivare a cingere l’assessorato per cui tanto reo tempo si volse. Questo ha esacerbato e molto l’Udc. Picucci avrebbe addirittura minacciato le dimissioni immediate nel caso in cui la Parente dovesse entrare in Giunta e proprio oggi la Tomaciello è apparsa assai nervosa in Commissione Bilancio al punto tale da paventare le dimissioni dal suo ruolo di presidente della Commissione e addirittura l’assenza il 23 prossimo quando in aula si dovrà approvare il Consuntivo. Il post Mazzoni per Mastella potrebbe, quindi, essere zeppo di difficoltà. E tuttavia, cementare l’asse con Nunzia è certamente basilare ed anche per questo si sta lavorando per Gerardo Giorgione nel cda dell’Asi. Ma ci sono due incognite di ragguardevoli proporzioni sul probabile cammino mastelliano per Montecitorio : il naufragio del cosiddetto “patto a quattro”, che allontana i tempi del ritorno alle urne, e come valuterà Berlusconi la possibile petizione mastellista. E da Arcore non arrivano segnali distensivi.