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Rifiuti, Maio M5S: amministrazione Pepe allo sbando

Rifiuti, Maio M5S: amministrazione Pepe allo sbando

1 Giugno 2017 | by Enzo Colarusso
Rifiuti, Maio M5S: amministrazione Pepe allo sbando
Politica
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“Credevamo di aver toccato il fondo nella vicenda rifiuti a San Giorgio del Sannio. Ma al peggio non c’è mai fine”. Lo dice Francesca Maio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a San Giorgio del Sannio. Maio si riferisce  all’iter per l’affidamento del servizio della gara d’appalto  del servizio rifiuti che è bloccato ma gli aumenti, dice, sono già scattati. “Un appalto letteralmente copiato dal precedente, senza alcuna novità per i cittadini se non il conto più salato che i contribuenti hanno avuto modo di “apprezzare” in bolletta.. Ad otto mesi dall’avvio della procedura l’amministrazione Pepe non è ancora riuscita a completare il percorso e proprio in queste ore ha annunciato un ulteriore slittamento a data da destinarsi. Il motivo sarebbe da rintracciare in nuove verifiche da parte della Stazione appaltante, la Provincia di Benevento, sulla regolarità fiscale della ditta assegnataria. A quanto pare l’azienda vincitrice (la Gpn di Sant’Antonio Abate) avrebbe delle pendenze con l’Agenzia delle entrate di Napoli. Ci complimentiamo dunque per il capolavoro di capacità amministrativa che ha portato a non avere né un nuovo servizio, nè un nuovo gestore del servizio malgrado i lunghi mesi di lavoro matto e disperatissimo. Siamo consapevoli che le procedure concorsuali possono comportare complicazioni burocratiche e, a scanso di equivoci, chiariamo subito che il Movimento Cinque Stelle è favorevole in linea generale alle procedure ad evidenza pubblica. Ma nel caso specifico la situazione ha una peculiarità che l’amministrazione ben conosce e ha volutamente bypassato. La provincia di Benevento, come tutte le province della Campania, dovrà a breve gestire, per legge, il servizio rifiuti in forma associata con gli altri Comuni dell’Ambito territoriale (ATO) sannita. La legge regionale 14/2016 all’articolo 40 dà la facoltà ai Comuni di indire nuove procedure di affidamento del servizio, a condizione che gli affidatari decadano al subentro del soggetto gestore individuato dall’Ambito. Facoltà e non obbligo, se l’Italiano non è un’opinione. Logica avrebbe consigliato dunque di lasciare le cose come stanno e attendere la partenza operativa dell’Ato, ormai all’orizzonte. E invece l’amministrazione Pepe si è ostinata chissà perchè a bandire un nuovo appalto, con i risultati fallimentari che abbiamo sotto gli occhi. A chi ha giovato tale scelta? Senz’altro al fortunato operatore che è stato stabilizzato proprio grazie al nuovo appalto. Altrettanto certamente al professionista che ha firmato la consulenza per il “nuovo” Piano rifiuti identico al precedente. Immancabilmente alle casse comunali rimpinguate dal maggior costo del servizio. Di sicuro non ai cittadini che si sono visti applicare sensibili aggravi sulla bolletta Tari in funzione del nuovo appalto e non godranno di alcun miglioramento qualitativo. A tal proposito, alla luce della sospensione dell’affidamento, sarebbe cosa buona e giusta che il Comune spiegasse come sono state calcolate le cifre chieste ai contribuenti con i bollettini Tari. Se, come immaginiamo, sono stati applicati i costi previsti dal nuovo appalto, ci pare doveroso adesso ricalcolare il dovuto in funzione del reale costo, ovvero quello (più basso) stabilito dalla proroga al vecchio gestore. E’ il minimo… sindacale, professor Pepe: farà almeno questo la sua “innovativa” amministrazione comunale o vorrà proseguire nel solco storico della vessazione da parte dell’erario locale nei confronti dei cittadini? E se gli uffici rimoduleranno gli avvisi Tari, non dimentichi di ricordare loro che va applicato lo sconto del 15 per cento a tutti i contribuenti che, su suggerimento del Movimento Cinque Stelle, hanno presentato l’istanza relativa alla effettuazione del compostaggio domestico della frazione organica. Avrebbe dovuto farlo l’amministrazione comunale, che a parole si dichiara sempre dalla parte dei cittadini”.

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