L’allontanamento di Gianvito Bello segna un punto nodale nella genesi politica di Alternativa Popolare sannita. Il livello dello scontro interno alla compagine nata dalle ceneri del Nuovo Centrodestra è diventato parossistico negli ultimi giorni e rischia di creare fratture profonde assai difficili da rimarginare. Un partito spaccato che Luigi Barone ha il compito di ricondurre all’unità o quanto meno ad uno status quo ante tale da garantirne la tenuta anche senza la figura ingombrante di Bello. Per Barone il dado è tratto e si guarda avanti fidando sull’apporto delle giovani generazioni, Rubano e Farese su tutti. Barone rivolge un appello accorato a Vincenzo Sguera, apparso non in linea con le decisioni del partito. “Sguera rappresenta una risorsa formidabile per AP”, dice Barone, “non è ipotizzabile fare a meno del suo apporto in questo momento delicato che stiamo attraversando. Barone analizza anche i rapporti col PD che negli ultimi giorni sono apparsi in ribasso. “Se il PD cerca alleati fidati deve eliminare i toni ultimativi e le prese di posizione”, ammonisce Barone che si dice però sicuro della disponibilità democratica ad assumere una condotta diversa e maggiormente costruttiva, tale da garantire la tenuta dell’intesa”.