Giornata densa quella che si è vissuta a Benevento. La presenza in città di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, l’organizzazione di estrema destra ed ex latitante di lusso da ben 19 anni in Gran Bretagna, inseguito da mandati di cattura di molte procure italiane per banda armata e sovversione, protagonista nell’ombra di quella che passò alla storia come “strategia della tensione”, ha di certo polarizzato l’attenzione.
Nonostante la robusta presenza di forze dell’ordine a protezione dell’ordine pubblico e di un gruppuscolo di poche unità di militanti neofascisti, tutto si è svolto scevro da violenze. Resta l’amarezza di dover constatare come ancora una volta in questo Paese valga assai poco il dettato costituzionale, che aborrisce e proibisce il formarsi di qualsivoglia tipo di organizzazioni che si rifanno al Ventennio e che cercano di ritagliarsi un presente nei confronti del quale è opportuno non abbassare mai la guardia. Mattinata, si diceva, tranquilla. Nel pomeriggio, nello stesso luogo, dinanzi l’hotel Italiano che ha ospitato Forza Nuova, militanti di estrema sinistra hanno idealmente ripulito il topos inscenando una manifestazione antifascista. C’era, a capitanare il manipolo, Pasquale Basile che dalle colonne del suo profilo facebook ha criticato il questore Bellassai “reo” di avere autorizzato una manifestazione che “palesemente faceva apologia del fascismo blindando la città utilizzando soldi pubblici, dispiegando forze dell’ordine in maniera eccessiva per tutelare non il presidente del consiglio ma un gruppo di persone che sotto gli occhi dei tutori della legge facevano apologia del fascismo”.
E se alla Stazione accadeva tutto questo, in un’altra zona della città, in via Salvator Rosa, un presidio anarchico e di altre organizzazioni, una quarantina di giovani in tutto, hanno ripulito completamente il giardinetto della strada tagliando l’erba e raccogliendo i rifiuti. Urlati slogan contro la presenza di Roberto Fiore in città e letto messaggi politici che hanno coinvolto anche la questione migranti. I manifestanti hanno pranzato al riparo di un gazebo coinvolgendo la cittadinanza in una giornata di lotta e di militanza.