Sembra volgere al termine la luna di miele tra Clemente Mastella e Vincenzo De Luca. I rapporti, che erano fluidi al tempo dell’elezione del ceppalonico al soglio di Palazzo Mosti, sembrano ora meno cordiali e lo stesso rapporto con il vicesindaco Mazzoni, che avrebbe dovuto ottimizzare le relazioni tra Santa Lucia e Via Annunziata, sembra registrare i minimi storici. E di certo non ha contribuito a rasserenare il rapporto le esternazioni di stamane dello stesso Presidente della Regione che intervenendo a Castelpagano alla inaugurazione del tratto stradale Castelpagano- Santa Croce del Sannio ha avuto parole aspre nei confronti della manifestazione che Mastella ha voluto inscenare venerdi mattina alla stazione Appia. Una boutade, tanto per usare un eufemismo, che però a Mastella non è piaciuta affatto. “Se De Luca pensa che protestare per le condizioni a dir poco indecorose, come possono constatare gli automobilisti sanniti e non solo, della superstrada Caianello-Benevento sia stupido, ebbene sì, io e la mia giunta siamo stupidi; se De Luca ritiene che portare attenzione sui collegamenti, questi sì scarni, tra Benevento e Roma sia stupido, noi siamo, è vero, non stupidi ma più che stupidi; se De Luca, infine, immagina che per collegare Benevento a Napoli dal punto di vista ferroviario bastino due o tre treni che, come hanno avuto modo di constatare anche i giornalisti locali e nazionali, vengono spesso addirittura cancellati, ebbene sì, noi siamo stupidissimi.Non apprezziamo né il tono, né le parole pronunciate oggi dal presidente De Luca. Poi Mastella sguaina la spada e avverte: se alle parole pronunciate oggi seguiranno fatti che dovessero mettere in discussione la dignità della città di Benevento e della provincia relegando queste ultime a ruolo marginale, periferico e subalterno, o se dovessero registrarsi dispettucci in conseguenza della nostra presa di posizione, il presidente De Luca sappia sin da ora sappia che non saremmo così stupidi dall’accettare passivamente tutto ciò e, anzi, saremmo pronti a far scendere in campo le truppe mastellate”. E quinci sian le nostre viste sazie…