Il giorno dopo la deflagrazione della vicenda del presunto voto di scambio che vedrebbe al centro l’Udc e segnatamente l’assessore Picucci in riferimento alle amministrative del giugno 2016. Ieri il medico è stato in Procura insieme ai suoi legali per sincerarsi della sua posizione avvalendosi dell’art 335 del codice di procedura penale che garantisce la possibilità di chiedere al magistrato l’esistenza o meno dell’iscrizione in un eventuale registro degli indagati. Circostanza che, come affermato dallo stesso diretto interessato, non parrebbe sussistere. Appare ovvio che l’obbligatorietà dell’azione penale imponga alla magistratura inquirente l’apertura di un fascicolo in presenza di una denuncia che, in questo caso, risale alla fine di giugno dell’anno scorso, subito dopo l’insediamento del nuovo consiglio comunale. Tuttavia, Picucci non è, al momento, destinatario di alcun avviso di garanzia. E se giudiziariamente la vicenda appare circoscritta, sebbene soggetta ad un divenire inevitabile, è dal versante politico che la questione potrebbe presentare risvolti di rilievo. Mastella avrebbe fatto recapitare al suo assessore la vicinanza personale e politica escludendo qualsiasi ripercussione in seno alla giunta. Idem per quanto attiene il suo partito. Sono arrivate attestazioni di stima e vicinanza assoluta a partire dal Segretario nazionale De Mita, al segretario provinciale Lanni e da tutto il gruppo consiliare composto dai consiglieri Zanone e Tomaciello.