In attesa che dal PD arrivi una presa d’atto sulla vicenda Ingaldi, al momento non è dato sapere, il Movimento 5Stelle con Nicola Sguera interviene sulla faccenda parlando di “epilogo inevitabile di una gestione inesperta e superficiale di uno dei settori più delicati dell’Amministrazione cittadina”. “
Mastella sconta la scelta, tutt’altro che obbligata, di affidare gli assessorati in base ad un mero calcolo numerico”, prosegue Nicola Sguera, “relativo al numero dei voti presi. Che la mensa, su cui l’Ingaldi cade dopo essere stata responsabile o corresponsabile di scelte assurde fosse uno dei grandi temi della consiliatura era noto. Su di essa, a livello pratico e a livello simbolico, si giocava la discontinuità con l’era Pepe. Si è peggiorato ciò che appariva già pessimo. I grillini propongono al sindaco una sorta di spending review dal sapore provocatorio sulla scorta della proposta di Mastella di ridurre il numero delle commissioni consiliari. “Al Sindaco chiediamo: perché non distribuire le deleghe tra gli Assessorati esistenti, con un risparmio sostanzioso? In tal modo sarebbe possibile, contestualmente, rivedere anche l’assetto delle Commissioni, eliminando quella legata all’Assessorato alla Mobilità. Stiamo parlando di un risparmio stimabile fra i 60 e i 70.000 euro per l’Amministrazione, che moltiplicato per 4 equivarrebbe ad un tesoretto con il quale riattare il Centro comunale di cottura”.
Sul caso Ingaldi interviene con un post su fb anche il consigliere Marcellino Aversano, in rotta da un pezzo col PD. ” Mi preme manifestare tutta la mia solidarietà, stima e amicizia, ad Amina Ingaldi”, scrive Aversano, “che per tutto il tempo del suo mandato si è contraddistinta per impegno disponibilità, correttezza e trasparenza nei confronti dell’intera amministrazione”. La stessa Amina Ingaldi, attraverso i socials, ha fatto sentire la sua voce rivolgendosi alla città e sottolineando come la sua libertà di azione è stata minima. “Quando si procede ad eliminare la persona che più rappresenta il cittadino ed evidenzia fortemente la necessità di confronto per poter meglio lavorare purtroppo non è possibile fare la vera politica al servizio del bene comune”. 
