“In relazione alla procedura di verifica circa l’eventuale sussistenza di cause di incompatibilità di assessori e consiglieri derivanti da debiti liquidi ed esigibili per imposte, tasse e tributi, si rende noto che il dirigente del Settore Gestione Economica ha comunicato alla Segreteria Generale dell’Ente che non risultano situazioni di incompatibilità ex art. 63 del TUEL e che solo un consigliere ha attualmente in corso due dilazioni di pagamento per accertamenti e ingiunzioni fiscali TARSU”. Laconico e testuale il comunicato stampa emesso dal Comune di Benevento che di fatto manda in archivio la vicenda lasciando in bilico solo la posizione che probabilmente si può ascrivere ad Antonio Puzio, l’uomo da 50mila euro di debito con le imposte comunali. Sta di fatto che si materializza la massima del “tutti colpevoli, nessun colpevole” che in molti avevano pronosticato nelle ore caldissime di questa vicenda. E tuttavia in parecchi non stanno prendendo bene questo colpo di spugna. Molti avevano annunciato querele per difendere la propria onorabilità e c’è da aspettarsi che mantengano il punto. Un epilogo, insomma, che fa storcere il naso a più d’uno. E non si fa a tempo a smaltire un problema che se ne pone un altro. Che per altro è anche questo presente da tempo. Il mugugno dei consiglieri tutti nei confronti delle disparità di trattamento con gli assessori e i ritardi nei pagamenti dei gettoni di presenza di novembre e dicembre. Materia caldissima che paventò anche una possibile congiura bipartisan nei confronti del presidente del consiglio comunale De Minico. Una mozione di sfiducia dell’opposizione appoggiata da vasti settori della maggioranza. Una eventualità su cui però Francesco De Pierro, capogruppo del PD, è prudente
