Prevista un’assunzione, assegnata una consulenza. Litigano in pubblico ma in realtà sono due facce della stessa, cattiva medaglia.
San Giorgio del Sannio – Dietro la cortina fumogena della polemica, Mario Pepe e Claudio Ricci agiscono nei fatti in perfetta sintonia sulle principali tematiche amministrative. Sulla problematica idrica, ad esempio, abbiamo sollecitato Pepe a una svolta concreta rispetto a chi lo ha preceduto, facendosi paladino di una operazione verità sulla gestione dell’Alto Calore Servizi. La risposta è stata una risibile letterina che, al contrario, sposa le tesi dell’inqualificabile management guidato da De Stefano, management formato purtroppo anche da una dirigente del nostro Comune corresponsabile dello scempio.
E’ sotto gli occhi di tutti poi la farsesca gestione della mensa scolastica. Una battaglia a colpi di demagogia culminata con la plateale elargizione dell’obolo da parte dei munifici amministratori alle “povere” famiglie sangiorgesi, che però non reclamano briciole di euro ma un piatto dignitoso per i propri figli. Abbiamo dimostrato atti alla mano che la declamata svolta della qualità non esiste se non nelle parole degli amministratori.
E in queste ore si sta compiendo, nel silenzio generale, l’ennesima riproposizione delle vecchie pratiche messe alla berlina in campagna elettorale ma rispolverate appena giunti al Palazzo. E’ in corso di svolgimento la procedura d’appalto per l’assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Siamo ormai alle battute finali. Alla scadenza fissata per il 27 gennaio hanno presentato offerta sei ditte. Cinque sono state ammesse mentre per una sesta si sta verificando la regolarità.
Seguiremo con attenzione l’esito dei lavori della Stazione appaltante della Provincia. Ma al di là del nome del vincitore, ciò che più conta è che si tratta di una scelta amministrativa immotivata, illogica, priva di vantaggi per i cittadini. Come è noto, di qui a qualche mese tutti i Comuni saranno obbligati per legge a gestire il ciclo rifiuti attraverso un unico ente denominato Ambito Territoriale Ottimale (Ato). L’iter procede ormai spedito come testimonia l’elezione del Consiglio d’Ambito lo scorso 6 febbraio.
Ma mentre a Benevento il sindaco Pepe votava (e faceva votare) per il nascituro soggetto di gestione, nella sua San Giorgio del Sannio aveva già confezionato il sacchetto per i prossimi due anni indicendo la citata gara in corso. Chiunque dotato di un minimo di buon senso si chiederà: non sarebbe stato più logico evitare una nuova procedura concorsuale e attendere la ormai prossima partenza dell’Ato? Cui prodest, professor Pepe?
I motivi ufficiali citati nella delibera che ha dato il via alla procedura parlano di “contenimento dei costi” e “miglioramento del servizio”. Argomenti che però non trovano riscontro nella realtà. Non lo diciamo noi ma gli stessi atti di gara dai quali si desume che non ci sarà alcun risparmio, essendo il costo ben superiore al precedente, né sensibile miglioramento del servizio. Basta confrontare il “Progetto di igiene urbana e servizio rifiuti solidi urbani” fin qui in vigore e quello stilato adesso per il nuovo bando e si scoprirà facilmente che si tratta di una riproposizione pressochè integrale. Le variazioni nel servizio si riducono sostanzialmente alla raccolta domiciliare di pannolini e pannoloni, in precedenza non prevista, e all’inserimento di un turno di spazzamento stradale in più (ma solo nel centro) la domenica mattina. Nessun accenno a politiche di riduzione dei rifiuti prodotti nè all’incremento degli introiti da differenziata. I controlli sulla regolarità dei conferimenti vengono incredibilmente delegati al futuro gestore, che evidentemente sarà disincentivato a segnalare le violazioni. Ma la perla assoluta è la individuazione di un’area di stoccaggio finalmente regolare: nel bando sostanzialmente si dice “lo trovi la ditta e per noi va bene”…
Vi sembra che ciò giustifichi un nuovo appalto da due milioni di euro? A nostro avviso no e riteniamo sarebbe stato più opportuno prolungare di qualche altro mese il rapporto con l’attuale gestore (in servizio dal 2008) in attesa che parta l’Ato provinciale. Ma così facendo non si sarebbe potuto portare da 11 a 12 il numero degli operatori in servizio, come previsto dal nuovo bando. Ovvero, non si sarebbe potuta effettuare la solita operazione dal chiaro sapore clientelare che ricalca certe vecchissime pratiche. E non si sarebbe potuto assegnare un incarico di consulenza a un fortunato commercialista locale, autore del più costoso copia e incolla della storia. Invitiamo l’amministrazione Pepe a smentirci, se può.
Francesca Maio
Gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle San Giorgio del Sannio