Anche qui nel Sannio si avverte l’esigenza di dare nuovo impulso al tentativo, non nuovo, di ricostituire un fronte dio sinistra che abbia i connotati dell’unità e che raggruppi aree che per ora dialogano assai poco; dai movimenti agli apolidi politici la lista è lunga. Aceto e Parziale hanno reso edotta la stampa presente delle loro intenzioni non nascondendo le difficoltà del tentativo di fare consenso ma sgombrando subito il campo da interessi “particulari”. “Stato sociale, lavoro, Europa sono le parole d’ordine del nostro percorso”, dice Gianluca Aceto tra i promotori di Consenso. “Scremare la sinistra dai falsi miti del neoliberismo che sembrava Verbo assoluto e da seguire in modo pedissequo”, prosegue Aceto, che non esclude l’ipotesi che Consenso possa costituire il tracciato politico dal quale lanciare l’opa sul partito ma questo rappresenta il lato pragmatico del progetto. Tessere invece la tela della ecumenicità di una sinistra scevra da personalismi e da diffidenze è il vero punto di convergenza di Consenso, tanto nel Sannio, dove l’impresa si presenta ai limiti della fattibilità, sia nel Paese per una nuova stagione di canzone popolare.