Insediato alla Rocca dei Rettori il nuovo consiglio provinciale di Benevento. Nulla ha ostato l’ufficializzazione degli eletti, per quanto riguarda i due schieramenti che si sono contrapposti il 10 gennaio. Cinque per quanto attiene il blocco mastelliano e cinque per il PD e l’alleato NCD. Il discorso programmatico del presidente Ricci ben diverso, come lui stesso ammette, da quello relativo al suo insediamento nel 2014. “È cambiato tutto”, dice Ricci. “È mutato lo scenario politico e legislativo rispetto a due anni fa”. Ricci ovviamente allude alla nuova ed inopinata stagione che vedrà protagonista l’ente provincia alla luce del referendum del 4 dicembre. “Abbiamo sostenuto e sopportato difficoltà assai sensibili”, prosegue Ricci, “e le cose non sono cambiate. Abbiamo dovuto tagliare quadri lavorativi ed è stata una pagina durissima della storia recente della Provincia”. Ricci non nasconde che la tornata elettorale del 10 sia stata estremamente condizionata dal fattore politico. ” La contrapposizione è andata ben oltre la mera sfera della contingenza, ha finito per coinvolgere significati di contrapposizione politica tra Mastella e De Caro” Un parossismo che, secondo Ricci, non deve inficiare l’operato del nuovo consiglio che deve lavorare nell’interesse del territorio. Una chiamata all’unità degli intenti pur nel rispetto delle differenze. “Nei prossimi giorni”, dice, ” subito un confronto con i sindaci su temi come strade e scuole perché è il territorio ed il Sannio la priorità per tutti coloro chiamati ad amministrare”. Ripartire dai punti forti e dalle peculiarità del Sannio, il lei motiv del pensiero del presidente che poi non delude coloro i quali sperano in un ritorno allo status quo ante il progetto di riforma costituzionale naufragato il 4 dicembre vale a dire rimettere la provincia nelle condizioni di essere organismo a sovranità popolare a tutti gli effetti con un consiglio eletto dal corpo elettorale. In sintesi, il discorso di Ricci tocca le corde della speranza e della solidarietà. Non votarsi alla rassegnazione e catechzza i nuovi adepti a sostenere tutti la battaglia per il Sannio.
